corriere.it, 1 ottobre 2025
Filippo Rebuzzini, il figlio del critico fotografico ucciso denunciato dai carabinieri per oltraggio e minacce
Le offese e le minacce iniziano dopo che i carabinieri provano ad aiutarlo. Filippo Rebuzzini – 44 anni, figlio del noto critico fotografico Maurizio, che era stato trovato agonizzante nel suo studio in via Zuretti il 17 settembre ed era poi morto in ospedale – chiama il 112 domenica mattina. La segnalazione viene inoltrata alla centrale operativa dei militari che inviano in piazza Duca d’Aosta, davanti alla Centrale, pattuglie della stazione Porta Garibaldi. Il 44enne dice di aver perso il cellulare.
I carabinieri lo cercano, senza però trovarlo. Filippo è in stato di alterazione psicofisica. È a quel punto che inizia a pronunciare offese e minacce contro i militari. Che, dopo aver provato a calmarlo, lo denunciano per oltraggio a pubblico ufficiale. Il 44enne, con precedenti, durante l’intervento aveva inoltre ripreso i carabinieri con un altro telefono e per questo è stato diffidato dal divulgare il video.
Due settimane fa era stato proprio Filippo a chiamare i soccorsi dopo aver trovato il papà a terra davanti alla porta del suo laboratorio di via Zuretti. Poco prima il 44enne aveva telefonato a Maurizio, fondatore della rivista FOTOgraphia, senza ricevere risposta. Così s’era allarmato, come ha raccontato alla polizia, correndo nello studio del papà vicino a casa. Era poi stato interrogato a lungo dagli inquirenti, che avevano sentito anche altri familiari. L’ipotesi è quella di omicidio. Sul collo, come certificato dall’autopsia, erano stati trovati segni compatibili con lo strangolamento. Sul mistero della morte del critico fotografico lavorano gli investigatori della Mobile. In settimana, gli esiti degli esami istologici che confermeranno le cause del decesso.