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 2025  settembre 29 Lunedì calendario

Costa al lavoro per superare il veto ungherese sull’ingresso di Moldavia e Ucraina in Ue: sì della Commissione alla maggioranza qualificata

Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa è al lavoro per accelerare l’ingresso in Europa di Ucraina e Moldavia. Problema: bisogna superare il veto ungherese. Dunque il politico portoghese ha proposto la maggioranza qualificata, al posto della regola dell’unanimità, ma solo per aprire i negoziati. La Commissione Ue è favorevole a cambiare le regole: lo ha dichiarato il mattinata un portavoce. Se ne parlerà il primo ottobre alla riunione informale dei leader europei, in Danimarca a Copenaghen, tra misure di sicurezza straordinarie dopo l’allarme sui droni russi lungo il fronte est della Nat.
Oggi le procedure prevedono decisioni all’unanimità e Budapest ha espresso la sua contrarietà. Ma dopo la vittoria della coalizione pro-Ue in Moldavia, anche la Commissione europea ha subito lanciato un segnale, con il post su X di Ursula von der Leyen: “Moldavia, ci sei riuscita di nuovo. Nessun tentativo di seminare paura o divisione ha potuto infrangere la tua determinazione. Hai fatto una scelta chiara: Europa, democrazia e libertà. La nostra porta è aperta. E saremo al tuo fianco in ogni fase del cammino. Il futuro è tuo”. Secondo Marta Kos, commissaria europea per l’allargamento, “l’Ucraina è pronta per il passo successivo. Ora spetta agli Stati membri dare il via libera, questo è il momento di accelerare”.
La proposta: maggioranza qualificata e niente unanimità per aprire i cluster negoziali – Anche Antonio Costa, su X, ha esultato per il risultato Moldavo: “Hanno scelto la democrazia, la riforma e un futuro europeo, nonostante le pressioni e le interferenze della Russia L’Ue è al fianco della Moldavia. In ogni fase del percorso”. Intanto, il politico portoghese è al lavoro. Secondo cinque diplomatici e funzionari – citati dalla testata Politico a condizione dell’anonimato – il presidente del Consiglio europeo sta cercando di superare la situazione di stallo sulla possibile adesione di Ucraina e Moldavia, generata dal veto del premier ungherese Viktor Orban. Le norme vigenti impongono che tutti i 27 Paesi membri dell’Ue debbano dare il via libera a ogni fase del processo di adesione. Costa invece propone di aprire i cosiddetti cluster negoziali – fasi giuridiche fondamentali nel percorso verso l’adesione – con il consenso di una maggioranza qualificata, superando così l’unanimità. La chiusura di un cluster richiederebbe comunque il sostegno di tutte le capitali della Ue, ma lo standard più basso per l’apertura dei negoziati consentirebbe a Ucraina e Moldova di avviare le riforme necessarie per dimostrare i progressi compiuti verso gli standard europei. Secondo una fonte a conoscenza del piano, i due Paesi potrebbero portare avanti le loro richieste di adesione anche in caso di opposizione di uno o due Paesi.
La Commissione Ue sostiene la proposta Costa – Palazzo Berlaymont ha espresso il suo favore ad aprire i negoziati anche senza unanimità. “La possibilità di conferire al Consiglio il potere di decidere a maggioranza qualificata potrebbe essere presa in considerazione per alcune fasi intermedie del processo – ha spiegato il portavoce della Commissione europea Guillaume Mercier durante il briefing quotidiano alla stampa – al termine dei negoziati, i capitoli dovrebbero continuare a essere decisi all’unanimità da tutti gli Stati membri”. Viene ribadito, dunque, il potere di veto in fase di chiusura dei negoziati.
Sarebbe possibile separare il processo di adesione moldavo da quello ucraino – ha dichiarato i portavoce della Commissione – ma la decisione “spetta agli Stati membri”. La possibilità di cambiare le regole verrà discussa il primo ottobre al vertice informale dei capi di Stato e di governo europei, in Danimarca a Copenaghen. Ma il passaggio alla maggioranza qualificata richiede una decisione all’unanimità: dunque servirà il consenso dell’Ungheria di Orban. Dopo gli allarmi sullo sconfinamento di droni russi, si attendono misure di sicurezza rafforzate nella capitale scandinava, con il supporto delle forze armate tedesche.
Secondo Politico, Costa ha fatto pressioni sui leader Ue durante un recente “giro delle capitali”, ma anche durante i colloqui bilaterali a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite la scorsa settimana a New York. “L’allargamento è una priorità importante per il presidente del Consiglio europeo“, ha dichiarato alla testata uno dei funzionari anonimi. “Lo considera l’investimento geopolitico più importante che l’Unione europea possa fare. Per questo motivo, ritiene fondamentale continuare a discutere le modalità per garantire che gli sforzi di riforma dell’Ucraina possano tradursi in passi concreti”, ha aggiunto la fonte.