corriere.it, 30 settembre 2025
Domitilla Shaula Di Pietro, la paladina dei diritti delle donne accusata di stalking dall’ex compagno: «Giuro che ti distruggo»
Con il cinema e un libro autobiografico ha dato voce alle donne, vittime di abusi e persecuzioni. Ora però è lei, Domitilla Shaula Di Pietro, 40 anni, a finire dall’altra parte barricata, con l’accusa di essere la stalker del suo ex compagno, un regista. È il 2024 quando la relazione, cominciata un anno prima, è agli sgoccioli. Lui vuole lasciarla, ricominciare un’altra vita. Lei, secondo la procura, non accetta la fine e lo minaccia, come testimonia un sms: «Io ti massacro, vado in galera ma ti giuro che ti distruggo... ho mille profili e amici hacker, ti faccio un puttanaio... ti ammazzo...». Parole inequivocabili, almeno secondo il pm Roberto Bulgarini Nomi che ha chiuso le indagini nei confronti della quarantenne, indagandola per il reato di atti persecutori.
A mano armata
La relazione con il regista ha inizio nel 2023. Di Pietro ha appena scritto due sceneggiature per il cinema, tra cui «A mano armata». I primi mesi sono felici, la coppia si promette amore per la vita. Tuttavia, a un certo punto, la relazione declina. Lui si sente soffocato, perché lei lo isolerebbe, impedendogli di vedere gli amici. Una situazione che spinge il regista a troncare il rapporto. Lei però non demorde, gli chiede di tentare ancora ma quando capisce che il regista non intende fare passi indietro, allora si trasforma – secondo l’accusa- in ciò contro cui ha sempre combattuto: una stalker. La ricostruzione della procura – basata anche sulle dichiarazioni del regista- racconta che Di Pietro danneggia una libreria dell’abitazione dell’uomo, poi gli sputa due volte in faccia, arrivando persino a strattonarlo.
Le minacce
Il regista però non cambia idea. Lei promette vendetta: «Te la farò pagare» scrive Di Pietro in un messaggino. E ancora: ci sono chiamate e i messaggi vocali minacciosi, tanto che il regista prova a bloccarla, anche sui social. Domitilla Shaula Di Pietro, secondo l’accusa, però crea profili fake o fa telefonate con numeri sempre diversi. «Tali comportamenti sarebbero stati posti in essere proprio da una donna che pubblicamente si è presentata come paladina dei diritti delle donne. È una vicenda destabilizzante», osserva l’avvocato del regista, Andrea Busà. Il profilo di Domitilla Shaula Di Pietro acquista una rilevanza pubblica quando nel 2016 scrive il primo libro, sei ore e 23 minuti, dove racconta la sua storia, quella di una donna vittima di una violenza sessuale. Il libro suscita polemiche accese soprattutto da parte della criminologa Roberta Bruzzone. Ora sono trascorsi quasi dieci anni dal dramma e dal libro.
E il nuovo capitolo della storia della donna è l’indagine per stalking. Replica alle accuse della procura il legale che difende Di Pietro, l’avvocato Claudio Urciuoli: «La vicenda nasce dalla querela dell’ex fidanzato che racconta la sua versione dei fatti. Può essere smentita o riportata nell’alveo di una relazione tossica da entrambe le parti. Ci difenderemo».