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 2025  settembre 29 Lunedì calendario

Ma mi faccia il piacere

Il pensiero fisso. “Ma tutto questo non interessa minimamente a quelli imbarcati (sulla Flotilla), che semmai hanno in mente l’esito delle elezioni regionali nelle marche” (Roberto Arditti, Tempo, 27.9). Ma infatti: gli attivisti neozelandesi, per dire, al pensiero di Acquaroli e Ricci non ci dormono la notte.
Molestia a parte. “Io divisivo? Come Trump, Berlusconi e Gesù” (Matteo Salvini, segretario Lega, Corriere della sera, 24.9). E rigorosamente in quest’ordine.
L’avvistatore preventivo. “Droni russi, ancora avvistamenti sospetti. Zelensky avvisa l’Italia: ‘Forse è la prossima’. Tajani: ‘Non siamo un obiettivo militare’” (Corriere della sera, 27.9). Ma se ti sbugiarda perfino Tajani, una domanda fattela, no?
Chi minaccia chi. “Minacce russe. Lavrov avverte all’Onu: ‘Non attacchiamo nessuno, ma risponderemo alle aggressioni. Non attacchiamo mai civili né infrastrutture. Le violazioni degli spazi aerei europei non sono opera nostra’” (Stampa, 28.9). La regola aurea del giornalismo: i titoli separati dai fatti.
È fatta. “D’Alema vede zar Putin e lo trova ‘affaticato’ come l’‘ultimo Berlusconi’”, “La voce sul cancro alla tiroide, le 35 visite in un anno: tutti i misteri sulla salute di Putin” (Corriere della sera, 27 e 28.9). “Baffino il cinese fa il funerale a Putin” (Libero, 28.9). Dài che è rimorto Putin.
È finita. “Droni con l’AI e robot: perché la tecnologia di Kiev rende obsoleto il riarmo europeo” (Federico Fubini, Corriere della sera, 15.9). “L’Europa compra dagli ucraini apparati difensivi low cost: ‘Adesso sono loro i più esperti’” (Messaggero, 14.9). “Con la sua abilità nel resistere ai russi, ora è Kiev a offrire garanzie di sicurezza all’Ue” (Foglio, 13.9). Che bello: quindi risparmiamo 800 miliardi e Zelensky comincia a restituirci le armi e i soldi.
Vittoria. “La cantante star contro la guerra batte Putin su You Tube. L’intervista di Alla Pugacheva dall’esilio più vista di quella dello zar” (Corriere della sera, 24.9). Ora Putin medita di ritirarsi dall’Ucraina.
Che sarà mai. “Sarkozy giudicato colpevole al processo sui fondi di Gheddafi. Ma solo di associazione a delinquere” (Repubblica, 25.9). Ah beh allora.
Trova l’intruso. “Orgoglio Tajani. Nel pantheon azzurro, guidato da Berlusconi, anche Acutis e Pavarotti” (Libero, 27.9). Ok per i due evasori, ma il povero Acutis che c’entra?
Il suicidio Kirk. “La mano che ha ucciso Kirk è stata armata dai Maga” (Roberto Saviano, Rai3, 22.9). In pratica, s’è sparato da solo.
Manca solo lui. “Putin è come Franco e Salazar in un’unica persona, ma con qualcosa anche dei colonnelli greci… Trump si inserisce in una linea in cui possiamo collocare Chavez, Ortega, Orbàn, Erdogan, Modi e anche Putin” (Foglio, 24.9). È la volta che Hitler s’incazza sul serio.
Salis e tabacchi/1. “Non ci facciamo intimidire né dalla Lega, né da Casa Pound né dai loro mandanti, ma su Ilaria Salis voteremo contro l’immunità” (Antonio Tajani, presidente FI, 26.9). Se si faceva intimidire, la menava pure.
Salis e tabacchi/2. “Utilizzare l’immunità per difendersi da procedimenti iniziati prima dell’incarico è un uso improprio delle garanzie” (Letizia Moratti, eurodeputata FI, 24.9). Terrore in casa Santanchè.
Storia spiritosa. “Per rimediare ai guasti della Brexit, i britannici voteranno Farage, che l’ha provocata. Pazzesco. Sarebbe come affidare il risanamento dell’Italia a chi nel 2012 l’aveva spedita sull’orlo del fallimento” (Luca Bottura, Stampa, 27.9). Cioè al premier del 2012: Mario Monti. Pazzesco.
Paura eh? “Se al referendum sulla separazione delle carriere dovesse vincere il No grazie a un’alleanza tra magistratura e opposizione, non sarebbe una vittoria del centrosinistra, ma delle Procure. E noi torneremmo ancora, dopo tanti anni di sforzi, a una Repubblica sottomessa o condizionata dal potere dei magistrati” (Carlo Nordio, ministro FdI della Giustizia, 23.9). Ma magari.
La mitomane. “Le nostre riforme faranno la storia di questo Paese. Ho ammirato molte donne, dalla Thatcher a Madre Teresa. Ma chi mi ha colpito per il coraggio è Grazia Deledda” Maria Elisabetta Casellati, ministra FI delle Riforme, Libero, 28.9). Tutte ovviamente mai viste né conosciute.
Liberté, egalité, immunité. “L’oltraggio della prigione inflitta a un ex presidente… Sarkozy in galera sarebbe una scandalosa umiliazione per la Francia” (Francesco Merlo, Repubblica, 26.9). Se passa l’idea che la legge è uguale per tutti, sono fottuti.
Il titolo della settimana/1. “Grandi manovre in Sicilia: Salvini si accaparra Cuffaro” (Stampa, 24.9). Sono soddisfazioni.
I titoli della settimana/2. “Mattarella e Draghi, la scossa all’Europa”, “Draghi, scossa all’Ue”, “Trump, una scossa all’Europa” (Messaggero, 14.5, 9.9 e 24.9). Ma chi si crede di essere?
Il titolo della settimana/3. “Zelensky pronto a lasciare il potere. Ma solo dopo aver ‘sistemato’ Putin” (Anna Zafesova, Stampa, 26.9). Ah ecco, ora lo sistema lui.
Il titolo della settimana/4. “Il Petagono convoca i generali in missione” (Dubbio, 27.9). Manca giusto il petomane.