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 2025  settembre 28 Domenica calendario

Aggiungi un dubbio a tavola

Non sempre quello che finisce nei nostri piatti è davvero italiano. Dal Parmigiano Dop che nasconde latte straniero, al vino etichettato come toscano ma prodotto altrove, fino alle mozzarelle “fatte a mano” vendute come artigianali: il rischio di una fregatura è dietro l’angolo, e non colpisce solo i turisti. Olive, salumi, pomodori secchi, pasta fresca: il made in Italy autentico a volte si nasconde tra bollini ingannevoli, negozi in centro acchiappa-turisti o confezioni più da vetrina che da tavola. E il caso della “guerra delle orecchiette” a Bari Vecchia ne è un esempio lampante: la Procura indaga da gennaio per capire se la leggenda delle nonne della pasta sia ancora autentica o solo un’icona da selfie per attrarre visitatori curiosi. Le orecchiette, simbolo della Puglia, a Via dell’Arco Basso sono sempre state esibite e vendute come fresche e genuine. Le pastaie, da generazioni, si contendono il primato della ricetta autentica: alcune custodi fedeli della tradizione, altre ora accusate di spacciare pasta industriale per artigianale, gonfiando prezzi e ingannando turisti.
LE INDAGINI
L’inchiesta della Procura di Bari è partita da gennaio, a seguito della denuncia di Gaetano Campolo, titolare di Home Restaurant Hotel, che segnalò presunti inganni e reclamò legalità: per lui trasformare le nonnine in attrazione turistica senza regole era una «operazione pericolosa». Da allora, nella città vecchia si sono moltiplicati i blitz. Il primo, a luglio, ha visto la Polizia locale agire insieme alla Guardia di Finanza; a inizio settembre è seguito un secondo intervento con i Carabinieri. Risultato: quattro multe da 5 mila euro per commercio abusivo nel primo intervento, mentre nel secondo tre sanzioni nella strada parallela a Via dell’Arco Basso. A queste si aggiungono quattro multe da 120 euro ciascuna per occupazione abusiva di suolo pubblico. «Abbiamo riscontrato irregolarità proprio davanti alle case, violazioni nella tracciabilità dei prodotti e, in alcuni casi, totale assenza di autorizzazioni», spiega Michele Palumbo, comandante della Polizia locale. E aggiunge: «Durante controlli incrociati nella zona della città vecchia sono stati rinvenuti cartoni vuoti con pasta industriale destinata ad alcune case vicine, oltre a confezioni anonime esposte nei banchetti, prive delle indicazioni obbligatorie sul produttore e sulla qualità del prodotto». I sequestri hanno riguardato così 51 chili di pasta, ora inviati ai Ris di Roma per analisi organolettiche che stabiliranno se il prodotto sia realmente artigianale o industriale. L’esito deciderà se le nonnine rischiano accuse di commercio abusivo o frode in commercio.
LE PASTAIE
Le nonne della pasta non ci stanno. Dopo i blitz, i vicoli si sono trasformati in un set da film: telai e banchi a mo’ di barricata, bastoni e sedie, occhi puntati sui vigili. «Non ci sono stati problemi di ordine pubblico precisa Palumbo le proteste, durate non più di mezz’ora, sono state monitorate senza incidenti». Nunzia Caputo, 67 anni, tra le più celebri pastaie, racconta di aver imparato l’arte delle orecchiette a cinque anni sotto lo sguardo severo della nonna. Oggi brand ambassador a New York della tradizione, ammette al The Guardian: «Mi sento assediata da tutto questo», tra espositori richiesti al Comune (non ancora arrivati) e banchetti consentiti solo per dimostrazioni. Eppure, Caputo non si arrende: «Non smetterò di fare questo lavoro». Anche le altre nonne, multate o meno, continuano a produrre, insegnare ai turisti e mantenere viva la tradizione. Nessuna è ancora sotto indagine, ma tutte seguono con apprensione l’evolversi della vicenda. Il sindaco Vito Leccese prova a stemperare: «Abbiamo avviato un percorso di accompagnamento verso la regolarizzazione. La manualità delle pastaie è un’attrazione turistica, ma la pasta deve essere artigianale. Se non lo è, serve licenza». Intanto, grazie a loro, Via dell’Arco Basso conserva tutto il suo fascino: i vicoli continuano ad attirare curiosi, tra shooting di Dolce & Gabbana e visite illustri come quelle delle figlie di Sylvester Stallone.