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 2025  settembre 28 Domenica calendario

L’ultima di Salvini: 150 mila € per una serie tv sui camionisti

L’ultima operazione-simpatia curata dal Mit, il ministero guidato da Matteo Salvini, sfocia nell’artistico: una serie tv per “promuovere e valorizzare” gli autotrasportatori. Costo: quasi 150 mila euro già solo per lo sviluppo del progetto, propedeutico alla eventuale realizzazione. Una imperdibile fiction sui camionisti, insomma, e sul settore del trasporto su gomma in generale, evidentemente in crisi di apprezzamenti o in cerca di un rilancio di immagine.
L’argomento non sembra molto in linea con gli algoritmi delle serie tv più amate, a meno di non omaggiare un illustre predecessore come Duel di Steven Spielberg, in cui però il tir protagonista metteva terrore. Qui però per il ministero dei Trasporti la questione è seria.
Tutto parte per iniziativa del Comitato centrale per l’albo nazionale degli autotrasportatori, un ufficio che al Mit fa parte del dipartimento per i trasporti e la navigazione. A maggio di quest’anno, il Comitato firma un protocollo di intesa con la Rai, impegnandosi a “effettuare uno studio di un progetto televisivo” riguardo ai temi del settore, con l’obiettivo di “veicolarne le azioni di promozione dei riferimenti valoriali e funzionali”, cioè “professionalità, modernità, sviluppo tecnologico, sicurezza, sostenibilità ambientale e sociale”. Senza dimenticare l’obiettivo di “invogliare i giovani a intraprendere la professione di autotrasportatore”. Sempre meglio imparare un mestiere.
Non era detto però che il protocollo fosse messo a terra attraverso il format di una serie tv. E invece a luglio il ministero, in qualità di stazione appaltante, avvia una procedura “per l’affidamento del servizio ideazione e redazione di un documento di progetto per una serie televisiva, incentrata sulla promozione e valorizzazione della figura dell’impresa di autotrasporto”. Di lì a poco arriva l’affidamento diretto alla società One More Pictures, fondata dall’attuale n. 1 di Cinecittà Manuela Cacciamani, di cui di recente si è sentito parlare anche perché coinvolta, insieme ad altre, in un’inchiesta sul tax credit (Cacciamani, che non è indagata, ha lasciato il vertice dell’azienda).
Il ministero dei Trasporti mette a disposizione un importo massimo di 135 mila euro netti, poi ribassati di un 10 per cento in sede di trattativa. Ergo: nel decreto firmato da Enrico Finocchi, presidente del Comitato, si affida il lavoro alla One More Pictures per “il prezzo complessivo di euro 121.500,00 oltre Iva”, per un costo lordo di 148.230 euro.
Che succede adesso? In queste ore scade il termine entro cui One More Picture può presentare il proprio progetto al ministero, primo passo verso la realizzazione della serie. Si tratta di una bozza che, qualora l’iter andasse avanti, entrerebbe in fase di pre-produzione.
Quando e se sarà ultimata, la fiction sugli autotrasportatori avrà ottime possibilità di finire in Rai, non soltanto per il protocollo di intesa firmato nel maggio scorso, ma anche perché Viale Mazzini è richiamata pure nel paragrafo in cui il ministero di Salvini spiega le ragioni per cui è stata scelta One More Pictures: “La società dispone di esperienze idonee a garantire la corretta esecuzione delle obbligazioni contrattuali (…) avendo realizzato produzioni di film, documentari, cortometraggi, spot pubblicitari e promo in collaborazione con distribuzioni cinematografiche, broadcaster, brand, istituzioni e in particolare con Rai Cinema, Rai Play, Rai Documentari, Rai Com, Rai Cinema Channel VR e Rai Trade”.
Un modo per dire che il ministero si affida ai migliori e che c’è a essere fiduciosi che la serie tv vada a meta, per la gioia degli autotrasportatori e degli spettatori. Netflix prenda appunti: a sfidare Stranger Things ci sono i camionisti italiani.