Corriere della Sera, 28 settembre 2025
Banche e rottamazione, scintille tra FI e Lega. Tajani: i fondi alla sanità
Un’Europa che sappia difendere libertà e valori fondanti ma che necessariamente cambi le proprie regole. A partire da quella sul voto all’ unanimità che va abolito, come chiese anche «nell’ultimo comizio prima di morire» Silvio Berlusconi. È nel ricordo del fondatore del partito che il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, dal palco della festa di Forza Italia a Telese, invoca un radicale cambio di passo dell’Ue. Forte del sostegno personale incondizionato rimarcato, via videomessaggio, dai numeri uno del Partito Popolare europeo, il presidente Manfred Weber e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. E pronto a rivendicare la stessa «azzurra libertà», come canta l’inno, con gli alleati.
In particolare con la Lega di Matteo Salvini che ieri ha rilanciato l’idea di un contributo da 5 miliardi sugli extraprofitti da chiedere alle banche per «sostenere famiglie, artigiani, commercianti e imprese». Proposta respinta con durezza in queste giornate pre-elettorali che hanno visto più volte confrontarsi a distanza Lega e FI in guerra per chi debba contare di più dopo Fratelli d’Italia. «Minacciare extraprofitti non serve a niente. Finché Forza Italia sarà al governo, non ci saranno mai tasse sugli extraprofitti. Le banche possono dare un contributo ma non esiste il concetto di extraprofitti», roba «da Unione sovietica», è l’altolà del vicepremier di FI, che invece ribatte: «Piuttosto che fare la rottamazione, che costa 5 miliardi, allora è meglio spenderli per la sanità, visto che ce n’è bisogno».
Dal palco di Telese Tajani insiste sul pantheon forzista, approntato per l’occasione. E rivendica l’appartenenza al Ppe. Il videomessaggio del presidente del Ppe Manfred Weber, fa da viatico: «È il tempo della responsabilità e delle decisioni. E le persone possono contare sul Ppe e su Forza Italia che hanno come elementi comuni delle priorità chiave che sono: competitività, immigrazioni e sicurezza e difesa». Nel segno della libertà e dei valori fondanti dell’ Europa, la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, richiama le «minacce più vicine e tangibili» come la crisi in Medio Oriente, a Gaza e in Ucraina o Moldavia, «ed è vero che queste sono minacce concrete, ma non sono le uniche: anche in societa’ pacifiche la libertà può essere fragile». «I segnali che ci hanno inviato elettori alle ultime elezioni sono tali – dice Metsola – abbiamo bisogno di una Europa che sappia semplificare le regole». Proprio nel nome della semplificazione, Tajani invoca l’abolizione del voto all’unanimità del Parlamento europeo perché – dice – «se c’è il rischio di non dare le sanzioni ai coloni israeliani più violenti, ai terroristi di Hamas, anche ai ministri israeliani più violenti è perché c’è il voto all’unanimità, quindi basta che uno dice di no e si blocca tutto, anche le decisioni più giuste».
Con uno sguardo all’ Europa e uno agli equilibri interni alla maggioranza in tempi di manovra e di imminenti tornate elettorali regionali, Forza Italia cerca la quadra su diverse spinose questioni economiche. Come l’abolizione al tetto degli stipendi nella pubblica amministrazione decisa da una recente pronuncia della Corte costituzionale. Sempre da Telese, il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, assicura: «Adesso dovremmo ragionare su come interpretare correttamente questa sentenza e stiamo lavorando insieme al ministero dell’Economia e delle finanze per definire una circolare, piuttosto che una norma, piuttosto che un decreto del presidenza del Consiglio dei ministri, dove definiremo come muoversi per dar corso al disposto della sentenza».