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 2025  settembre 27 Sabato calendario

Mitragliatori abbandonati nel Cantiere navale Vittoria scoperti da Report: aperta un’indagine. Ecco a chi erano destinati

Due mitragliatrici sono state ritrovate nei magazzini del Cantiere Navale Vittoria. È stata aperta un’indagine per scoprire perché c’erano, non inventariate, all’interno di due casse nella storica azienda recentemente acquisita dall’imprenditore Roberto Cavazzana.
Il ritrovamento, avvenuto casualmente durante le riprese da parte di una troupe del programma televisivo Report, ha sollevato molti interrogativi. Al momento, non è chiaro se si sia trattato di una dimenticanza o se la mancata comunicazione delle armi alla nuova gestione nasconda qualcosa di più. Le armi sembrerebbero essere state prodotte da Oto Melara, leader mondiale nella produzione di cannoni navali, tra cui il cannone da 76/62 millimetri utilizzato da molte marine del mondo. Dal 2016, Oto Melara è parte del gruppo Leonardo, all’interno della Divisione Sistemi di Difesa. Sulle casse risalta l’anno in cui le armi sarebbero state consegnate all’azienda di via Leonardo da Vinci, il 2019, ed è ben visibile il nome come destinatario di Alessandro Duò, figlio del penultimo presidente del consiglio di amministrazione Luigi Duò.
Secondo le prime ricostruzioni, i mitragliatori dovevano essere montati su due imbarcazioni militari destinate all’Oman ma sono rimasti nel cantiere per circa sei anni. Indaga il nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Rovigo che per primo ha sentito il magazziniere che ha trovato le due casse. Tra oggi e domani saranno sentiti gli altri dipendenti dell’azienda oltre ai vecchi vertici della società, recentemente rilevata da Cnv che dopo il ritrovamento ha chiamato la Finanza intervenuta con due pattuglie.
Dalle prime indiscrezioni le mitragliatrici dovevano essere montate su due motovedette prima della cessione, ma la cosa non è andata a buon fine. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Rovigo
L’ex vicepresidente Massimo Duò ha espresso stupore per l’accaduto. «A parte il fatto che non sono a conoscenza proprio di nulla e sono fuori dall’azienda, posso solo dire che non seguivo io questi aspetti. Il fatto che il ritrovamento sia avvenuto poi sotto le luci dei riflettori di una trasmissione della Rai e tutta la vicenda abbia assunto un aspetto sensazionalistico mi pone degli interrogativi».
Secondo l’ex vicepresidente ci si troverebbe di fronte ad una dimenticanza. «Sicuramente si è trattato di una dimenticanza. Queste imbarcazioni spesso venivano spostate da un cantiere ad un altro per essere completate. Trovo strano però che non siano state notate durante l’inventario redatto dalla nuova proprietà circa un anno e mezzo fa».
Sulle casse compare il nome di Alessandro Duò. Perché? «Alessandro seguiva la parte dell’armamento delle motonavi».
Non sa nulla neppure Filippo Duò, figlio di Paolo, ultimo presidente di Vittoria, prima del passaggio di proprietà. «Ora vivo e lavoro a Milano – sottolinea Filippo – e non so proprio nulla. Sono fuori dall’azienda».
I tentativi di contattare Alessandro Duò sono risultati vani.