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 2025  settembre 27 Sabato calendario

UnoMattina, «il gay come si riconosce? Io ho i radar». Polemiche per le domande in studio, bufera sui social

Polemiche dai social alla politica per quanto andato in onda a “Uno Mattina in famiglia”. Tutto parte da una domanda durante il programma: «Ma il gay come si riconosce?». A formularla agli ospiti in studio, Alessandro Cecchi Paone e Concita Borrelli, è la giornalista Ingrid Muccitelli. Si sta disquisendo della manualità dei parrucchieri commentando un’altra notizia recente relativa alla richiesta da parte di un parrucchiere di Montesilvano, in Abruzzo, che nel cercare personale aveva chiesto che si trattasse di hair stylist omosessuali.
Cosa è andato in onda
Muccitelli chiede allora alla sua ospite: «Un parrucchiere gay ha davvero tutta questa manualità, sensibilità e charme rispetto a un parrucchiere etero?» e Borrelli risponde: «Detto così mi fa i brividi».
La giornalista però continua: «Nella moda, la maggior parte delle persone comunque sono gay, ci sono pochissimi etero, così nella danza». Poco dopo il quesito: «Ma il gay, come si riconosce?». Concita Borrelli non esita a dire la sua: «Si riconosce, dai... usciamo da tutte le ipocrisie, io ho i radar». Cecchi Paone che le siede accanto ribatte: «Tu lo riconosci..», ma Borrelli non si ferma: «Basta un gesto, una parola, un ammiccamento della bocca, si vede...».
Polemiche sui social
I frame del dibattito rimbalzano sui social dove i commenti si moltiplicano: «È uno scherzo? Agghiacciante continuare a parlare in questo modo dell’omosessualità in tv, nell’anno domini 2025», dice un utente. Un altro follower segnala invece che «la storia del lavoro per parrucchiere gay di cui si parla oggi non riguarda solo la Rai ma pure Mediaset che dedicò un servizio qualche giorno fa allo stesso argomento».
«A Uno Mattina Famiglia ho sottolineato che i gay non sono una categoria! Ho sottolineato che l’annuncio del parrucchiere di primo acchito è da brividi. Ho sottolineato che gli omosessuali hanno un senso estetico spiccatissimo. Attaccarmi gratuitamente? Non ci provate!». Lo scrive sui social Concita Borrelli, giornalista ed autrice Rai che in un altro post su X precisa ancora: «ho sottolineato il senso estetico, la sensibilità, il gusto indiscutibili degli omosessuali visto che mi è stata posta una domanda ben precisa (rivedete il video). Non ci provate nemmeno ad attaccarmi!”, ripete.
«Quintalate di stereotipi beceri e di volgarissimi luoghi comuni di prima mattina, sulla principale rete pubblica nazionale. Siamo precipitati in pieno medioevo, un po’ come in quel famoso film di Benigni e Troisi. “Quanti siete? Cosa portate? Un fiorino!"», ha scritto su X il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto. 
«Come si riconoscano i gay, e se esistano appositi radar per individuarli, non è tema che possa trovare ospitalità su una rete Rai. Le battute andate in onda oggi dentro Uno Mattina in Famiglia sono semplicemente indegne del servizio pubblico. Quello che è stato spacciato per rifiuto dell’ipocrisia è invece una becera riproposizione di stereotipi e pregiudizi. Fare una tv pop – come fa spesso e con merito la trasmissione – non può significare scadere nel trash. C’è uno stile del servizio pubblico al quale attenersi anche nell’offerta rivolta all’audience più vasta. Non servono radar per riconoscerlo e praticarlo». Lo dice Roberto Natale, consigliere di amministrazione Rai.