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 2025  settembre 27 Sabato calendario

Truppe d’assalto cinesi addestrate dai russi: così Putin prepara la guerra ibrida

La Russia sta aiutando ad addestrare ed equipaggiare le forze aviotrasportate cinesi nelle tattiche d’assalto e nella guerra ibrida. Lo sostengono il Financial Times e il Washington Post, sulla base di documenti interni estratti da server russi e pubblicati online dal gruppo di hacker Black Moon, visionati in seguito dall’ucraino Center for Defence Reforms e dal britannico Royal United Services Institute. Se confermato, si tratterebbe di una svolta che offre nuovi dettagli sulla cooperazione militare tra Pechino e Mosca, che sarebbe dunque più profonda del previsto anche in assenza di un trattato di mutua difesa.
Come ha dimostrato la recente grande prova di forza durante la maxi parata militare del 3 settembre, le forze armate cinesi hanno raggiunto un livello a dir poco ragguardevole. Ma, a differenza di quelle russe, non hanno vera esperienza di combattimento. La Russia avrebbe accettato di equipaggiare e addestrare un battaglione aviotrasportato cinese e di condividere la propria esperienza nei lanci aerei di veicoli corazzati. Questo consentirebbe alla Cina di accedere alle capacità russe in uno dei pochi ambiti in cui l’esercito di Mosca resta più avanzato di quello di Pechino: le forze aviotrasportate.
Nel dettaglio, nell’ottobre 2024 la Russia avrebbe concordato di vendere all’Aeronautica dell’Esercito Popolare di Liberazione: 37 veicoli anfibi leggeri, 11 cannoni semoventi anticarro, 11 veicoli corazzati da trasporto truppe. Il contratto principale di fornitura degli equipaggiamenti – dal valore provvisorio di 584 milioni di dollari – comprenderebbe anche il trasferimento di diversi veicoli da comando e osservazione e sistemi di paracadute speciali progettati per il lancio aereo di carichi pesanti da grandi altezze. Tattiche simili furono utilizzate durante l’operazione segreta della Crimea nel 2014, quando paracadutisti senza insegne presero il controllo di aeroporti chiave come Belbek, a Sebastopoli, prima dell’arrivo dei rinforzi per via aerea.
Come spiega il Washington Post, documenti separati descrivono programmi di addestramento per paracadutisti cinesi sull’uso in combattimento degli armamenti e dei sistemi avanzati di comando e controllo impiegati per dirigere le operazioni. L’addestramento sarebbe condotto da specialisti russi in Russia e successivamente in Cina.
Secondo il Royal United Services Institute, l’addestramento e i trasferimenti descritti nei file darebbero all’aeronautica cinese “una capacità di manovra aerea ampliata” che offre “opzioni offensive contro Taiwan, le Filippine e altri Stati insulari della regione”. I file descrivono anche piani per addestrare unità dell’Esercito Popolare di Liberazione ad operazioni aviotrasportate progettate per camuffare forze d’invasione, e illustrano inserimenti segreti di forze speciali tramite sistemi di paracadute a lungo raggio. Una volta a terra, sostiene il Financial Times, questi team potrebbero sabotare le difese aeree e interrompere la logistica, aprendo la strada a sbarchi massicci via aria e via mare. Verrebbero inoltre impiegate guerra cibernetica ed elettronica, sciami di droni ed esche per sopraffare i difensori.
Le implicazioni tecniche sono potenzialmente notevoli. In particolare, Taiwan potrebbe temere un maggiore rischio di attacchi aerei combinati. A livello simbolico, i documenti trapelati sembrano dimostrare che la cooperazione tra Russia e Cina va oltre le esercitazioni congiunte, ma potrebbe arrivare allo sviluppo di una interoperabilità reale. Un elemento che conferma quanto appaia difficile, se non addirittura utopistico, realizzare il piano che aveva in mente Donald Trump: avvicinare singolarmente Putin (o Xi Jinping) per incunearsi tra i due e allontanarli.