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 2025  settembre 27 Sabato calendario

L’incredibile ascesa dell’ex miss da legale di Donald a procuratrice

Quando, nel 2022, l’Fbi fece irruzione nella villa di Mar-a-Lago per cercare documenti classificati, il volto ufficiale della difesa di Trump, quella il cui compito era di andare nelle varie trasmissioni televisive a difenderlo aveva i capelli freschi di piega e il mascara perfetto di Lindsey Halligan. Avanti solo tre anni e la bella avvocatessa si ritrova al centro di uno dei più clamorosi casi di uso personale della giustizia nella storia degli Stati Uniti. Nel suo nuovo ruolo di procuratrice degli Stati Uniti per il distretto orientale della Virginia, Halligan – che non ha alcuna esperienza come pubblico ministero – ha il compito di portare avanti le accuse tanto volute da Trump contro l’ex direttore dell’Fbi James Comey, incriminato giovedì con due capi d’accusa per aver mentito al Congresso in una deposizione del 2020. Accuse che il procuratore precedente, Erik Siebert, si era rifiutato di perseguire e per questo era stato rimosso. Nominata lunedì, la bella Lindsey – con l’efficienza da prima della classe – giovedì ha consegnato l’accusa. Trentacinque anni, nata e cresciuta a Broomfield, in Colorado, di lei si sa che ha frequentato una scuola superiore cattolica privata – la Holy Family, dove eccelleva nel softball e nel basket – e ha frequentato la Regis University, un’università gesuita a Denver, dove ha studiato politica e giornalismo radiotelevisivo. In una intervista al Washington Post si è sempre detta interessata alla storia, in particolare alla Guerra Civile. Nel 2009 ha partecipato al concorso di Miss Colorado USA, arrivando in semifinale e classificandosi terza l’anno seguente. All’epoca Trump era comproprietario dell’organizzazione che organizza il concorso di Miss Universo, di cui Miss Colorado USA era un evento preliminare. Alla Regis, Halligan ha conosciuto Erika, quella che diventerà la moglie e poi la vedova di Charlie Kirk: le due non solo facevano parte della squadra di basket, ma hanno partecipato entrambe al concorso di Miss Colorado USA (Erika quell’anno arriva quarta, ma poi nel 2012 vince il titolo di Miss Arizona). Dopo la parentesi da reginetta, Lindsey studia giurisprudenza all’Università di Miami e una volta avvocato inizia a lavorare per la Cole, Scott & Kissane, occupandosi di cause contro le assicurazioni. Prima aveva svolto un tirocinio presso l’Innocence Project – che si occupa di scagionare le persone ingiustamente condannate – e presso l’ufficio del difensore d’ufficio della contea di Miami-Dade. L’incontro con Trump arriva nel 2021. Leggenda vuole che una sera sia andata a un evento a Mar-A-Lago direttamente dall’ufficio, quindi non in abito da sera, ma con la giacca che è la sua divisa da lavoro. Una cosa che avrebbe attratto l’attenzione di Trump. «Che cosa fai di lavoro?», avrebbe chiesto alla giovane. Mesi dopo Lindsey entrava a far parte del suo team di difensori. E quando Trump vince nel 2024, ecco il trasferimento a Washington. «Lo sport e i concorsi di bellezza mi hanno insegnato la fiducia in me stessa, la disciplina e come gestire la pressione: in campo, sul palco, in aula e ora alla Casa Bianca», ha detto di recente. Il suo titolo è «assistente speciale e segretaria associata senior del presidente». In pratica ha il compito di rimuovere «ideologie improprie» dalle istituzioni dello Smithsonian. E lo fa: è lei che, dopo aver girato i diversi musei di Washington, esprime direttamente a Trump preoccupazioni circa «l’eccessiva enfasi posta sulla schiavitù». Il 6 marzo, Trump firma un decreto esecutivo dal titolo «Ripristinare la verità e la sanità mentale nella storia americana» in cui di fatto ordina al Dipartimento degli Interni di occultare i materiali presenti nei musei, nei parchi nazionali e in altri siti federali che raccontano la storia della disuguaglianza razziale americana, definita una «ideologia corrosiva». Già rapida, la carriera di Halligan prende ora un’ulteriore accelerazione: il procuratore degli Stati Uniti per il distretto orientale della Virginia è uno degli incarichi più delicati del Dipartimento di Giustizia, guida circa 300 tra avvocati e personale e supervisiona complesse indagini sulla sicurezza nazionale, rappresentando in tribunale agenzie federali come il Dipartimento della Difesa e la Cia. Soprattutto, è diventata il braccio armato del Presidente contro i suoi nemici. «La tiene in grande considerazione», ha affermato al Post John Rowley, ex avvocato di Trump che ha lavorato con lei. «Gode della sua fiducia». La lealtà: la qualità che Trump apprezza di più. —