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 2025  settembre 27 Sabato calendario

Sarkozy, ombre sul passato della giudice

La notizia è prima circolata sui social, tra i sostenitori di Nicolas Sarkozy. Poi è stata confermata dall’avvocato dell’ex capo dello Stato. Nathalie Gavarino, la presidente della corte penale di Parigi che giovedì ha letto la sentenza di condanna a cinque anni per associazione a delinquere, aveva partecipato nel 2011 a una manifestazione contro lo stesso Sarkozy. Da dirigente dell’Usm, il principale sindacato dei magistrati, Gavarino aveva invitato i colleghi a scendere in piazza dopo che l’allora Presidente aveva accusato la magistratura per l’assassinio di Laëtitia Perrais, una giovane cameriera brutalmente uccisa da un recidivo che non avrebbe dovuto essere a piede libero.
«Voglio rispettare la giustizia, non voglio credere che ciò possa aver influenzato la sua decisione»,ha commentato l’avvocato Jean-Michel Darrois a proposito di quella manifestazione, riconoscendo che per molti invece l’episodio segna una macchia sull’imparzialità della giudice. La sentenza di quasi 400 pagine è stata adottata da un collegio di tre giudici, ma è stata Gavarino a darne lettura, e ora è lei a finire nel mirino. La magistrata ha ricevuto minacce di morte, insulti e violenti attacchi sui social, dove la sua foto circola da ore. «Indebolire l’autorità giudiziaria significa indebolire lo Stato», ha denunciato il sindacato Usm, lanciando l’allarme per la sicurezza della collega.
L’avvocato di Sarkozy ha intanto precisato che chiederà per l’ex presidente la scarcerazione o, in alternativa, il ricorso al braccialetto elettronico. «Faremo in modo che la sua detenzionein carcere duri il meno possibile
» ha spiegato Darrois. Il 13 ottobre, davanti alla Procura, Sarkozy conoscerà la data di ingresso in prigione, probabilmente alla Santé, il penitenziario nel cuore di Parigi. La richiesta di scarcerazione potrà essere depositata solo dopo il suo ingresso in cella.
La destra parla apertamente di “colpo di Stato giudiziario”. Il ministro dell’Interno e leader dei Républicains, Bruno Retailleau, ha ribadito la sua amicizia e solidarietà con Sarkozy. Anche il premier Sébastien Lecornu è intervenuto, manifestando «amicizia per l’uomo» e «stima per il suo operato al servizio della Francia». Dalle file golliste, Henri Guaino, già all’Eliseo con Sarkozy, ha invocato la grazia presidenziale da parte di Macron. «Non cancellerebbe la condanna – ha osservato ma consentirebbe di sospendere l’esecuzione immediata, contro la quale non si può ricorrere». Ma l’avvocato Darrois ha escluso che Sarkozy possa mai chiedere una grazia, definendolo «determinato a dimostrare la sua innocenza in appello».
In difesa dell’ex campione della destra francese arriva anche Marine Le Pen che denuncia una «forzatura» dei giudici nell’imporre l’immediata esecuzione della pena, come successo per lei con la pena all’ineleggibilità: «Al di là della persona di Sarkozy, negare il doppio grado di giudizio attraverso la generalizzazione dell’esecuzione provvisoria da parte di alcuni tribunali rappresenta un grande pericolo», ha attaccato la leader del Rassemblement National, che a gennaio avrà il processo in appello per appropriazione indebita di fondi europei.