Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  settembre 26 Venerdì calendario

La rivoluzione dell’IA, su ChatGpt le donne superano gli uomini

ChatGpt conquista le donne. Oggi infatti a utilizzare il popolare chatbot di OpenAI è soprattutto il pubblico femminile. L’intelligenza artificiale non è più solo codici o dati: l’IA è diventata compagna di creatività, produttività e svago. Un alleato personale che entra nella vita di tutti i giorni di lavoratrici, studentesse e mamme: per scrivere email, tradurre, correggere testi, organizzare la giornata, i viaggi, l’agenda studio. Per le donne in particolare, insomma, gli assistenti virtuali adesso sono un vero e proprio copilota giornaliero. I dati parlano chiaro: si è passati dall’80% di utenti maschili di fine 2022 al 52% di utenti femminili nel 2025.
L’INDAGINE
L’analisi di 1,5 milioni di conversazioni condotta da OpenAI (l’azienda capitanata da Sam Altman che sviluppa ChatGpt) mostra differenze nette tra i sessi. Le donne dominano la categoria “Chiedere”: consigli pratici, suggerimenti, gestione di compiti, scrittura e traduzioni, con il 38% delle chat dedicate a guide quotidiane e il 27% all’elaborazione di testi. Gli uomini, invece, prediligono i chatbot per assistenza tecnica pratica, ricerca di informazioni e contenuti multimediali. La programmazione rimane di nicchia: solo il 4,2% delle interazioni riguarda questo, un dettaglio che smonta il mito di ChatGpt come “solo per nerd del codice”. L’aspetto creativo è evidente. Il 78% di tutte le conversazioni femminili è concentrato sullo svago: scrittura, guida pratica e supporto espressivo, rendendo chiaro come le donne vedano l’IA come un copilota organizzativo più che come uno strumento tecnico. Il 70% delle conversazioni è di natura non lavorativa, in crescita rispetto al 53% di un anno fa, mentre l’uso professionale resta importante ma secondario. ChatGpt non si limita a finalizzare dei compiti: suggerisce, accompagna scelte, stimola la creatività, aiuta nell’organizzazione domestica e lavorativa. Il problema, semmai, è non diventarne dipendenti: come spiegano diversi esperti del settore, più compiti si delegano all’intelligenza artificiale, più si perderà l’abitudine al ragionamento complesso.
DATI GENERAZIONALI
I dati svelano anche differenze generazionali. Il 46% dei messaggi analizzati appartiene a utenti tra i 18 e i 25 anni, e le donne in questa fascia sono più propense a utilizzare l’IA come strumento di autoespressione. La tecnologia diventa quasi un diario digitale, un alleato per decisioni rapide e organizzative. L’uso per svago e creatività non è secondario: giochi, racconti, idee per hobby e progetti personali rappresentano circa l’11% delle conversazioni, una cifra in crescita.
IL SORPASSO
Il sorpasso femminile riflette così una democratizzazione globale: ChatGpt cresce rapidamente nei Paesi a basso e medio reddito, con tassi quattro volte superiori rispetto ai Paesi più ricchi. Un segnale chiaro: l’IA non è più esclusiva dei professionisti tech, ma sta raggiungendo un pubblico vasto e diversificato. Anzi sta diventando uno strumento accessibile, integrato nelle attività quotidiane. Le interazioni si dividono in tre macro-categorie: “Chiedere” (49%) – per consulenza, guida e consigli pratici; “Fare” (40%) – scrittura, pianificazione, completamento di compiti; “Esprimere” (11%) – riflessione personale, esplorazione e gioco. Le donne dominano la prima categoria, confermando la visione dell’IA come partner quotidiano e creativo.

L’impatto economico è significativo: il 30% dell’uso è legato al lavoro, mentre il restante 70% supporta la vita personale, migliorando giudizio, produttività e creatività.
Benefici difficilmente catturabili da indicatori tradizionali come il PIL, ma concreti nel benessere, nell’educazione e nella comunicazione. Insomma le donne stanno cambiando la narrazione sull’intelligenza artificiale. Non più strumento da geek,fanatico digitale, ma alleato per scrivere, organizzare e pianificare. L’IA diventa inclusiva, democratica, vicina alle persone. La metà degli utenti è donna ora, ma il vero cambiamento è culturale, perché ChatGpt è entrata nella vita di tutti i giorni.