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 2025  settembre 25 Giovedì calendario

Gli 007 di Kiev rubano il “libro mastro” degli occupanti

Sergey Aksyonov aveva dato disposizioni precise: trasferire in Crimea i bambini ucraini orfani o privi di adulti di riferimento in Crimea e poi da lì, dopo un periodo di «soggiorno climatico», trasferirli in Russia per la «rieducazione» o per l’adozione. Aksyonov è il capo delle autorità russe nella penisola occupata e la prova delle violazioni arriva direttamente dai suoi uffici. Milioni di pagine di documenti sono infatti stati trafugati dai pirati informatici dei servizi segreti di Kiev. Ma dalla linea del fuoco giungono altre immagini di minorenni trascinati dai soldati russi che usano i civili come scudi umani per proteggersi dalle azioni mirate di Kiev.
Il “libro mastro” degli occupanti in Crimea pesa più di 100 terabyte, l’equivalente di circa 100 milioni di pagine di documenti scansionati. Cos’altro ci sia nell’archivio ottenuto da Kiev non è stato chiarito e probabilmente verrà tenuto in gran parte riservato, secondo quanto riferito da fonti dell’agenzia di spionaggio al Kyiv Independent. A quanto viene fatto trapelare ci sarebbero non solo documenti interni, ma anche comunicazioni tra i ministeri di Mosca e i dipartimenti delle autorità di occupazione. In Crimea, infatti, è di stanza la flotta navale russa del Mar Nero, oltre ad alcune delle basi di lancio per droni e missili. Gli specialisti ucraini e i loro colleghi delle agenzie di spionaggio occidentale stanno esaminando le informazioni catturate, tra cui un migliaio di fascicoli interni e comunicazioni tra i ministeri e i servizi di occupazione. Ma le “cartelle” a cui è stata data priorità sono quelle che descrivono in dettaglio il trasferimento illegale di bambini ucraini dalle zone occupate delle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia. Secondo le fonti, ci sono i registri dei minori allontanati: foto, informazioni sui loro tutori e sui luoghi di residenza o di studio. L’attacco delle unità cyber avrebbe anche rivelato elenchi di personale militare russo. Uno dei faldoni informatici si chiama “Indennità funerarie”. Sono le istanze di risarcimento per i militari uccisi in battaglia. Tra le richieste, l’assegnazione di lotti di terreno nella Crimea occupata. A Mosca il sospetto che gli ucraini disponessero di informazioni riservate era balenato da tempo. A luglio si era appreso di un attacco informatico per cui il Servizio federale di sicurezza russo (Fsb) aveva avviato una indagine sull’amministrazione di Aksyonov alla ricerca di una potenziale “talpa”.
Dalla linea del fronte arrivano altre accuse. A Shandryholove, nella ragione orientale di Donetsk, un video registrato dai droni ucraini mostra dei soldati russi in fuga. Trascinano con loro quella che sembra una ragazzina, usata come scudo umano da mostrare al drone per farlo indietreggiare. Secondo i militari ucraini si tratterebbe di una minorenne a cui erano appena stati uccisi i genitori. I droni hanno fatto in tempo a intercettare le comunicazioni radio. Un comandante russo, nome di battaglia “Bali”, avrebbe ordinato alle truppe di «uccidere tutti», compresa la popolazione civile, «tranne i bambini».