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 2025  settembre 25 Giovedì calendario

Spese per anziani e disabili il Meridione resta indietro

Sulla carta le spese dei Comuni per l’infanzia e i servizi sociali (dagli anziani e i disabili ai migranti), come rivela l’Istat, crescono del 5,8%, a quasi 9 miliardi di euro, per 2,3 milioni di persone. Ma di fatto le città del Centro-Sud, in particolare quelle delle aree interne, come l’Appennino, soffrono ancora.
Sia perché le risorse in più spesso non pareggiano l’aumento dei costi dovuti all’inflazione, sia per un doppio divario. Quello ancora importante con il Nord (per gli over 65 si investono in media 40 euro a persona all’anno al Sud e 94 al Centro, contro i 174 nel Nord-Est) e quello da record tra i piccoli centri delle aree interne e le grandi città, in particolare sui fondi per le persone invalide (la differenza è del 34,4% al Centro).
I dati dell’Istat fanno riferimento al 2022 (anno record dell’inflazione, all’8,1%) e certificano in dodici mesi una crescita dell’esborso degli enti locali su praticamente tutte le voci di spesa relative ai servizi sociali ed educativi. Tranne che per il contrasto alla povertà e al disagio sociale. Queste risorse sono infatti passate in un anno da 902 milioni a circa 800 milioni, dopo il forte aumento nel 2020 (+72,9%). Non a caso la povertà assoluta in Italia è aumentata tra 2021 e 2022: le famiglie povere sono passate dal 7,7% all’8,3%.
LE DIFFERENZE
Più in generale la spesa impegnata dai Comuni per il sociale ammonta a 10,9 miliardi, di cui 812 milioni rimborsati dalla contribuzione delle famiglie e 1,2 miliardi finanziati dal Servizio sanitario nazionale.
Oltre il 56% dei fondi (di cui 1,4 miliardi dedicati all’infanzia) è quindi impegnato dai Comuni, che chiedono un maggiore sostegno da parte dello Stato. L’incidenza sul Pil si mantiene stabile allo 0,46% e l’esborso pro-capite annuo è di 150 euro all’anno, con ampi divari tra le varie aree del Paese: da 78 euro al Sud a 207 euro nel Nord-Est. Di questa spesa il 14,8% è rivolto ai servizi per gli anziani (circa 1,3 miliardi, il 3,9% in più rispetto al 2021). Il calo dal 2012, quando era a quota 19,8%, è evidente.
Per gli over 65 si è quindi passati da una media di 107 euro a persona a circa 93 euro nel 2022, complice il progressivo aumento dei potenziali beneficiari, visto il rapido invecchiamento della popolazione tra detanalità, aspettativa di vita in crescita ed emigrazione di massa dei giovani all’estero. Più nel dettaglio si passa dai 1.459 euro a persona nella Provincia autonoma di Bolzano (eccezione in tutta Italia con un aumento della spesa di 1.200 euro pro-capite in 10 anni) ai soli 19 euro in Calabria.
Risulta poi in diminuzione rispetto al 2012 anche il numero di over 65 presi in carico dal servizio sociale professionale: da oltre 596mila soggetti (4,8 ogni 100 anziani residenti) a meno di 550mila nel 2022 (3,9 persone ogni 100 anziani residenti). Per l’assistenza domiciliare l’esborso medio è di 21 euro al Sud, 31 euro al Centro e di 40 euro al Nord.
Quanto ai disabili, la spesa sociale dei Comuni ammonta a 2,4 miliardi (+10,9% rispetto al 2021). I valori oscillano fra i 2.740 euro medi per persona con disabilità fino a 64 anni nel Nord-est e i 1.070 euro al Sud (1.700 euro di differenza). Pur rimanendo indietro il Mezzogiorno ha fatto però registrare l’aumento percentuale più alto rispetto al 2012 (+82,5%). Seguono il Centro e le Isole (+45,7% e +45%), il Nord-Ovest (+43,8%) e il Nord-Est (+28,4%). Quanto al divario di spesa per i disabili tra grandi città e aree interne, oltre al Centro è molto marcata la differenza anche al Sud (lo scarto è del 28,4% e la spesa annua pro-capite si ferma a 844 euro). Al contrario nel Nord-Est la spesa media a persona per i residenti con disabilità nelle aree interne supera del 3,7% quella delle aree centrali.
LE ALTRE VOCI
L’esborso dei Comuni per il supporto e l’inclusione degli immigrati è invece pari a 452 milioni, 102 milioni in più rispetto al 2021. L’incremento percentuale di spesa è stato del 29,3%, più intenso nelle Isole (40,8%) e al Sud (34,6%), maggiormente coinvolte dall’arrivo dei flussi migratori. Nel 2022 il Sistema di accoglienza e integrazione ha consolidato le attività di accoglienza e ha coinvolto un numero crescente di Comuni titolari di progetti. Gli stranieri presi in carico dal servizio sociale professionale sono stati quasi 159mila, il 17,9% in più dell’anno precedente.
Infine le risorse dedicate alle famiglie con figli e al supporto dei minori in difficoltà, al netto della contribuzione degli utenti e del Servizio sanitario nazionale, nel 2022 ammontano a 3,3 miliardi, in aumento del 4,7% rispetto all’anno precedente.