repubblica.it, 25 settembre 2025
Assalto alla Cigl, appello di Fiore di FN a Leone XIV: “Una vostra parola può cambiare la storia”
Da “Bergoglio come Badoglio” alla pietosa richiesta di aiuto a “sua Santità” Leone XIV. Dagli striscioni e le accuse di tradimento a Papa Francesco (per le sue posizioni sull’immigrazione) a un accorato appello al suo successore affinché interceda – non si capisce bene con chi, visto che si parla di un processo giudiziario nello Stato italiano. Come cambiano i tempi. E come cambiano i neofascisti. Ricominciato il processo per l’assalto di Forza Nuova alla sede nazionale della Cgil del 9 ottobre 2021, il gran capo del partito neofascista, Roberto Fiore – già condannato in primo grado a 8 anni a 6 mesi insieme ad altri dirigenti ed ex dirigenti forzanovisti – che cosa fa? Si genuflette e, attraverso il portale di informazione Fahrenheit 2022, scrive un appello a Leone XIV: “Una Vostra parola Santità può cambiare il corso della storia, andando oltre la “non risposta” di uno Stato che in tutte le fasi della crisi si è comportato non come padre, ma come esecutore di leggi contro natura e cattive, favorendo un’eclisse drammatica delle nostre libertà concrete”. La lettera è datata 23 settembre 2025, “Giorno di San Padre Pio e apertura del processo di Appello per i fatti del 9 Ottobre 2021 di Roma”.
Con una prosa che alterna retorica, vittimismo e ipocrisia, Fiore ripercorre la stagione del Covid e la “ribellione di un popolo” che non si piegò al vaccino. “Uomini e donne perseguiti in processi monstre e che adesso rischiano di finire in carcere per anni o addirittura di dover concludere dietro le sbarre la propria esistenza”. Il fondatore di Terza Posizione prima e di Forza Nuova poi, già condannato per banda armata e associazione sovversiva e plurilatitante all’estero, chiede al Papa un “Vostro intervento con fede e speranza, che si manifestano in una implacabile Sete di Giustizia e chiedono a Voi di riportare la Verità nel mondo, riproponendo l’immagine di Cristo, che, come sempre, Vince, Regna ed Impera”.
Prima della firma, la chiosa “con profonda devozione”. Insomma: i neofascisti che assaltarono e devastarono la sede del primo sindacato italiano, adesso, di fronte ai giudici, e con la paura di finire in carcere, implorano “Santa Madre Chiesa” – scrive così Fiore. Altro che “boia chi molla”, verrebbe da dire. E addio senso della vergogna. Sembra infatti passata un’ora glaciale da quando, nel 2019, era il 12 maggio, durante una manifestazione vicino a San Pietro a Roma, Forza Nuova espose uno striscione contro Papa Francesco accusato di avere “tradito": “Bergoglio come Badoglio: stop immigrazione”. Francesco era detestato dal partito di Fiore – ultracattolico, a differenza della laica CasaPound – e da tutta l’estrema destra mondiale.
Sono trascorsi sei anni. La paura fa novanta e fa miracoli, ed ecco Fiore che prende carta e penna e scrive a Leone XIV chiedendo di salvare dal carcere lui e i suoi colonnelli, già condannati in primo grado. L’appello neofascista si accompagna a una petizione on line. Tra i primi firmatari: l’avvocato Carlo Taormina – ministro del grottesco ed eversivo “governo di liberazione nazionale” varato da Forza Nuova nel 2020 durante la pandemia – e Luca Castellini – vicesegretario nazionale del partito e capo ultrà daspato (fino al 2030) dell’Hellas Verona. Dio, patria, famiglia e sfacciataggine.