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 2025  settembre 25 Giovedì calendario

Intesa con il Montenegro più energia verso l’Italia

Italia pronta al raddoppio del trasporto di energia elettrica dal Montenegro. Tra quattro settimane verrà firmato il memorandum d’intesa tra i due Paesi, che apre la strada alla realizzazione di un secondo cavo sottomarino da 445 chilometri tra Kotor e Pescara. Uno sbocco importante per l’energia prodotta in Montenegro, che «potremmo vendere anche in Italia, visto che i nostri prezzi sono molto più bassi», sottolinea il premier Milojko Spajić. Anche il presidente del Parlamento, Andrija Mandić, rileva come il Montenegro sia «l’unico Paese europeo che negli ultimi anni non ha visto impennate dei prezzi dell’energia». L’opera, che avrà un costo complessivo di 500 milioni di euro, permetterà di duplicare l’attuale capacità di trasporto da 600 Megawatt attraverso il collegamento tra l’Italia e il Montenegro (Monita), realizzato e gestito da Terna ed entrato in funzione nel 2019. Ad annunciarlo, nel corso di un incontro con la stampa internazionale, il ministro montenegrino dell’Energia e delle miniere Admir Šahmanović: «Sono orgoglioso di poter dire che nelle prossime settimane firmerò il protocollo d’intesa per ilmarket coupling (meccanismo di integrazione dei mercati elettrici europei, ndr) con i miei colleghi italiani», ha affermato il ministro, sottolineando l’importanza della partnership strategica con Roma, che «consentirà di integrare il Montenegro nel sistema energetico dell’Unione europea e di distribuire la nostra energia attraverso l’Italia al resto d’Europa». Pochi giorni prima, parlando del progetto a margine di un evento, anche il ministro italiano dell’Ambiente e dell’energia Gilberto Pichetto Fratin aveva espresso soddisfazione per l’avanzamento del progetto. Il raddoppio è infatti in corso di valutazione da parte delle istituzioni Ue: «Sono lieto che il secondo cavo, Monita 2, sia stato inserito come progetto di interesse comune tra i candidati a far parte della lista dei progetti transfrontalieri – ha detto Pichetto – Auspichiamo che la procedura possa andare a buon fine nei successivi passi in Commissione e Parlamento».
Attraverso il memorandum, spiegano fonti del ministero dell’Ambiente, l’Italia fornirà un diretto sostegno all’integrazione del mercato dell’energia elettrica montenegrina in quello europeo, promuovendo lo scambio di conoscenze tra i due Paesi e dando un contributo significativo allo sviluppo della partnership con tutti i paesi dei Balcani occidentali, candidati, come il Montenegro, all’ingresso nell’Unione. La realizzazione del secondo cavo è subordinata anche al completamento della rete di trasmissione e dei mercati elettrici in Montenegro, Serbia e Bosnia-Erzegovina. Per Podgorica, che conta di tagliare il traguardo di Bruxelles per prima, nel 2028, la collaborazione con l’Italia si consolida nel segno di un’antica amicizia, che risale ai tempi della monarchia, con il matrimonio della regina Elena con Vittorio Emanuele III. Promuovere l’inserimento nel mercato unico dell’energia per il Montenegro significa inoltre rafforzare il processo di decarbonizzazione e di sviluppo delle energie rinnovabili: alla produzione idroelettrica si aggiungeranno ben presto nuovi impianti di energia solare e eolica, anche grazie a investimenti dai Paesi dell’Unione.