Corriere della Sera, 25 settembre 2025
Il ritorno di Kimmel in tv: «Lo stop? Anti-americano». E Trump minaccia la Abc
Accolto da diverse standing ovation, Jimmy Kimmel con gli occhi lucidi ha detto: «Sono felice di essere qui», nell’atteso ritorno in onda martedì sera sulla tv Abc. Poi ha spiegato: «Questo show non è importante, ma è importante che viviamo in un Paese che ci permette di avere uno show come questo».
Kimmel ha detto che il tentativo del capo della Federal Communication Commission di costringere le stazioni tv a smettere di mandare in onda il suo programma «non è legale ed è anti-americano». Alcune reti affiliate locali, legate alle aziende Sinclair e Nexstar (che coprono il 20% del Paese), non hanno comunque mandato in onda lo show. Il comico ha aggiunto che nelle ultime 48 ore, da quando è stato sospeso, lo hanno chiamato «letteralmente da tutto il mondo» e che un conduttore gli ha offerto un posto nel suo talk show della sera in Germania.
Ha ringraziato anche i repubblicani che lo hanno difeso, come Ben Shapiro, Mitch McConnell e Ted Cruz (che ha definito «mafioso» il capo della Federal Communication Commission Brendan Carr per aver minacciato «conseguenze» se Kimmel non fosse stato punito). «È gente che non appoggia il mio show ma appoggia il mio diritto di condividere le mie convinzioni». Tornato in onda si è commosso: «Sospendermi è stato anti-americano. Ci vuole coraggio a parlare contro Trump, non può tollerare una battuta»
Il conduttore ha pianto dicendo che non intendeva «prendersi gioco dell’omicidio di un giovane», l’attivista Charlie Kirk, quando ha dichiarato che «la gang Maga» stava cercando di fare di tutto per descrivere «questo ragazzo come qualcuno che non è uno di loro» e faceva di tutto per utilizzare a fini politici l’omicidio.
Ha ricordato che nel giorno dell’omicidio di Kirk aveva scritto un post di condoglianze su Instagram. «Non era mia intenzione dare la colpa ad alcun gruppo, è l’opposto». Non si è scusato ma ha affermato: «Capisco che qualcuno possa aver ritenuto che non era il momento opportuno oppure che sono stato poco chiaro o entrambe le cose, e per coloro che pensano che io abbia puntato il dito, capisco perché siete arrabbiati. Se la situazione fosse capovolta, è assai possibile che anche io mi sarei sentito allo stesso modo». Ha aggiunto: «Non penso che l’assassino rappresenti nessuno, è un uomo malato che ha creduto che la violenza fosse la soluzione e non lo è mai. Ricevo molte minacce contro me, mia moglie, i miei figli. E so che non vengono dalle persone di destra che amo».
Tra le lacrime, Kimmel ha spiegato di essersi commosso ascoltando Erika Kirk ai funerali mentre perdonava l’uomo che ha sparato a suo marito: «È un esempio che dovremmo seguire. Se credi negli insegnamenti di Gesù come me… Il perdono di questa vedova addolorata mi ha toccato profondamente».
Donald Trump, intanto, ha tuonato contro il suo ritorno in tv e ha minacciato una nuova azione legale: «Non riesco a credere che Abc Fake News abbia ridato il lavoro a Jimmy Kimmel», ha scritto il presidente americano su Truth. «Da allora a oggi deve essere successo qualcosa, perché il suo pubblico è sparito e il suo “talento” non è mai esistito. Perché dovrebbero voler riassumere qualcuno che fa così male, che non è divertente e che mette a repentaglio la rete trasmettendo per il 99% spazzatura democratica positiva? È solo un altro braccio del Dnc (Comitato nazionale democratico, ndr) e, per quanto ne so, si tratterebbe di un importante contributo illegale alla campagna elettorale», ha proseguito.
Kimmel ha invece scherzato sul fatto che Trump ha migliorato il suo indice d’ascolto, «costringendo milioni di persone» a guardare il suo show. Si è detto grato nei confronti di Disney/Abc che «non dovevano» ma hanno deciso di rimandarlo in onda, anche se «li mette ingiustamente a rischio… perché il presidente non può tollerare una battuta». Ha ringraziato i telespettatori che con le loro voci «mi hanno dato una voce», invitandoli a protestare «dieci volte più forte» se qualcosa di simile dovesse accadere a Jimmy Fallon e Seth Meyers, altri due comici minacciati dal presidente. Ma ha anche detto che bisogna prestare attenzione non solo alle minacce ai comici, ma anche a quelle nei confronti del giornalismo.