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 2025  settembre 24 Mercoledì calendario

Cisl, Fumarola e la censura al sindacalista “anti-Meloni”

Tira un’aria pessima, viziata, nei corridoi del secondo sindacato d’Italia. La Cisl sta mettendo alla porta Francesco Lauria, ricercatore e studioso che da circa 20 anni ricopre incarichi in confederazione, a livello europeo e nel centro di formazione di Firenze. Lauria denuncia di essere oggetto della crociata della segretaria Daniela Fumarola: il 15 settembre è stato raggiunto da un procedimento disciplinare, in questi giorni rischia di essere licenziato. Tutto nascerebbe dalle critiche espresse sulla linea del sindacato, schiacciata sul governo di destra di Giorgia Meloni. Il caso agita il mondo Cisl. Alcuni protagonisti storici del sindacato cattolico hanno firmato un appello per difendere Lauria: Gian Primo Cella, Paolo Feltrin, Bruno Manghi, Romano Prodi e Tiziano Treu. Una seconda lettera critica è stata firmata da Giorgio Benvenuto, Giuliano Cazzola e Savino Pezzotta, e una terza dai docenti che hanno collaborato con Lauria in questi anni (tutti i documenti sono sul sito sindacalmente.org).
La faida avrebbe un’origine surreale: “Quest’anno – racconta Lauria – la segreteria generale mi aveva chiesto di supportare il sociologo Guido Baglioni, massimo esperto di relazioni industriali, nella nuova edizione del suo libro sulla Cisl, pubblicato dal Mulino nel 2011. L’aggiornamento, acquistato dalla Cisl, doveva uscire per luglio, in occasione del congresso confederale. Nel testo erano presenti lievi critiche al governo Meloni e alla sua vicinanza col nostro sindacato: sono bastate per bloccarne la pubblicazione. Il libro è tuttora fermo”. Non solo: “Un altro mio testo, Prospettive sindacali, è stato tenuto in soffitta per mesi, poi l’hanno dovuto pubblicare perché c’erano i contratti firmati. C’è stata anche una serie di censure interne alla rivista della fondazione Ezio Tarantelli, Il Progetto, di cui ho curato sette numeri e sette podcast. Oggi dicono che non l’ho mai diretta, ma c’è il mio nome in gerenza. È una situazione farsesca”.
A far precipitare i rapporti avrebbe contribuito un articolo in cui Lauria ha ricordato la già nota vicenda dell’Ilva ai tempi in cui Fumarola era segretaria provinciale a Taranto: secondo cronache e intercettazioni, le nomine dei metalmeccanici dipendevano da Girolamo Archinà, braccio destro dei Riva, padroni dell’acciaieria. Lauria avrebbe meditato le dimissioni, ma durante l’incontro di conciliazione del 1º agosto – “civilissimo” – sarebbe stato registrato a sua insaputa: “Nove delle 25 contestazioni disciplinari che poi mi sono state fatte recapitare (a firma Fumarola), sono legate a quel dialogo privato”. Alcune delle accuse a Lauria (pubblicate ancora su sindacalmente), sembrano effettivamente bizzarre. Gli si contesta ad esempio “la pubblicazione di un post su Facebook (…) in cui Lei annunciava, senza alcuna preventiva autorizzazione e con tanto di fotografia del locale, la riapertura presso il Centro Studi della Cisl della sala giochi”. In pratica, la foto di un calciobalilla sui social. Fumarola replica con una nota: “Al momento è in corso un procedimento imposto dalla legge e dai regolamenti. Un atto dovuto (…). Abbiamo letto ricostruzioni del tutto destituite di fondamento”. Non ci sono sanzioni irrogate, sottolinea la segretaria, e gli “illustri accademici” che hanno firmato l’appello per Lauria sono “solo parzialmente informati sulla vicenda”.