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 2025  settembre 24 Mercoledì calendario

Lego acquista 29 parchi indoor dedicati ai mattoncini colorati. Obiettivo: crescere nell’intrattenimento

Lego si espande nel settore dell’intrattenimento: la casa danese, famosa per i suoi iconici mattoncini colorati, acquisterà 29 centri di intrattenimento indoor dal colosso dei parchi a tema Merlin Entertainments, per 200 milioni di sterline (circa 229 milioni di euro). L’operazione rientra nella strategia di Lego di rafforzare il controllo sulle esperienze dei consumatori legate al proprio marchio. Per ora l’espansione riguarda le strutture al coperto. Si tratta di centri situati nelle grandi città che comprendono aree dedicate alla costruzione con i Lego, laboratori creativi e punti vendita. Questi centri registrano circa cinque milioni di visitatori all’anno, secondo quanto dichiarato dalle due società in un comunicato congiunto. In pratica, sono mini-parchi indoor dedicati all’universo Lego, con ingresso a pagamento, dove l’elemento centrale è l’interazione diretta e creativa con i mattoncini.
«Saranno un’importante aggiunta alla nostra rete globale di negozi al dettaglio e ci consentiranno di offrire ai fan di tutte le età esperienze di acquisto e di interazione con il marchio che saranno ancora più memorabili» ha dichiarato in un comunicato il Ceo di Lego, Niels Christiansen.
Il produttore dei colorati mattoncini di plastica ha ampliato la propria presenza nel settore dei negozi negli ultimi anni, portando il totale globale a circa 1.079 negozi monomarca in 54 mercati.
Merlin, che gestisce anche attrazioni come i musei delle cere Madame Tussauds e la ruota panoramica London Eye, continuerà a gestire 11 parchi a tema Legoland in tutto il mondo su licenza di Lego, hanno affermato le due società. Alcuni parchi sono affiancati da hotel, ristoranti, servizi ricreativi, spa, centri convegni, che trasformano la visita in esperienza più completa, anche su più giorni.
Per Lego, che è riuscita a risollevarsi dalla crisi finanziaria dei primi anni 2000, quando rischiava il fallimento a causa di prodotti poco redditizi e gestione inefficiente, l’operazione appena annunciata serve a controllare meglio l’immagine, intercettare nuovi clienti e trasformare la casa danese da produttore di giocattoli a marchio globale dell’intrattenimento e dell’educazione esperienziale.

I parchi indoor appena acquistati sono distribuiti in 29 Paesi in tutto il mondo. In Europa, per esempio, se ne contano a Bruxelles e ad Amburgo. In Italia non ne sono ancora stati aperti.