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 2025  settembre 24 Mercoledì calendario

Germania, le ceneri dei defunti potranno essere trasformate in diamanti

Un diamante in ricordo di chi non c’è più, realizzato con le sue ceneri: questa è la novità introdotta in Germania da due Laender, uno dell’ovest e uno dell’est: la Renania-Palatinato e la Sassonia- Anhalt. A tracciare la strada – circa due decenni fa – per questi “cimeli eterni” è stato un altro paese della famiglia germanofona: la vicina Svizzera, dove la “diamantificazione” delle ceneri è già realtà consolidata.
Il processo prevede un procedimento chimico in laboratorio: Il carbonio viene estratto dalle ceneri e poi sottoposto alle elevatissime temperature che in natura portano allo sviluppo dei diamanti. Dal 2010, il paese elvetico ha cominciato a ricevere richieste di “diamanti della memoria” anche dall’Italia, mentre c’è chi, invece, la considera una pratica “discutibile”. Pioniera nel settore è stata la società Algordanza, fondata nel 2004, che si è difesa dalle accuse nel 2013 parlando di “business etico”.
Il via alle sepolture fluviali
A fare un passo ulteriore ci ha pensato la Renania-Palatinato, che può ora vantare la legislazione funeraria più “liberale” della Germania: dal 1 ottobre i suoi abitanti potranno scegliere le acque della Mosella, del Reno, del Saar o del Lahn come luogo di “riposo” per le loro ceneri. Le sepolture fluviali saranno conformi alle regole in materia – nel pieno rispetto dell’ambiente – poiché le ceneri dovranno esser gettate in acqua in un’urna biodegradabile da una barca. Un fatto significativo dato che finora non era possibile disperdere i resti cremati nei fiumi tedeschi.
“Dopo più di 42 anni abbiamo creato un nuovo quadro normativo che concilia i desideri individuali dei cittadini del Land con un dignitoso atto di commiato”, ha affermato il ministro della Salute della Renania-Palatinato, Clemens Hoch, della Spd, al governo regionale con la Fdp e i Verdi. La nuova legislazione voluta dai tre partiti permette anche ai familiari del defunto di conservare un’urna funeraria in casa o di scegliere di spargere le ceneri in giardino.
L’opposizione conservatrice della Renania-Palatinato è passata all’attacco: i cristiano-democratici della Cdu temono che la legge possa determinare la fine dei cimiteri, con il politico Christoph Gensch che ha accusato Hoch di essere il loro “becchino” nel corso di un dibattito parlamentare.
Anche le principali chiese cristiane hanno espresso critiche, con Peter Kohlgraf, il vescovo di Mainz, che ha dichiarato all’emittente pubblica Zdf che nessuno saprebbe davvero cosa succede ai resti del defunto in casa. “Detesto pensare che le urne vengano dimenticate durante un trasloco o che i gioielli ricavati dalle ceneri vadano persi”, ha affermato all’Evangelical Press Service Dorothee Wüst, presidente della Chiesa evangelica nella regione del Palatinato.
Una svolta culturale
A fare pressione per un cambiamento è stata anche l’Associazione Federale delle Imprese di Pompe Funebri Tedesche (Bdb), che rappresenta circa 5000 aziende, il 90% delle imprese di pompe funebri nazionali. Il Segretario generale Stephan Neuser ha sostenuto che le nuove leggi sanciscono la volontà popolare, aggiungendo a Deutsche Welle che i membri del Bdb venivano spesso contattati da parenti in lutto che desideravano portare a casa le urne o rimuovere le ceneri per creare gioielli ricordo. “La cultura funeraria in Germania è cambiata molto negli ultimi anni”, ha affermato.
La scelta di Renania- Palatinato e Sassonia-Anhalt si inserisce nella volontà di modernizzare la cultura funeraria della Germania, un paese dove solo una persona deceduta su 5 viene sepolta: circa 3/4 dei tedeschi oggi sono cremati. E così, con le urne funerarie che occupano meno spazio, i tradizionali cimiteri stanno sparendo oppure vengono utilizzati per altri scopi. Uno studio condotto sulla capitale ne è chiara dimostrazione: secondo un rapporto del 2024 dell’Università tecnica di Berlino, nei cimiteri della città è rimasta vuota un’area equivalente a 476 campi da calcio.
Per il sociologo Thorsten Benkel, questa tendenza risponde alla mobilità in crescita e al cambio di atteggiamento nei confronti del lutto. “Le persone non vogliono più sentirsi imporre dove o come esprimere il dolore. Molti non visitano mai le tombe per vari motivi, perché vivono lontano o perché lo trovano deprimente. Spesso ci dicono: “Il luogo del lutto è ovunque io sia, non dove si trova il defunto”, ha detto a Dw.