la Repubblica, 24 settembre 2025
Powell frena sui tassi: “Mari in tempesta”
Negli Stati Uniti c’è un uomo di 72 anni che resiste al pressing di Donald Trump. È il presidente della Fed, la Banca Centrale americana, Jerome Powell, che ha respinto di nuovo le pressioni del tycoon, raffreddando Wall Street e le attese per un nuovo imminente taglio dei tassi, dopo l’ultimo, di un quarto, deciso nella riunione di settembre.
Durante la presentazione delle prospettive economiche per il 2025, a Providence, nel Rhode Island, l’”uomo calmo” della Fed, in contrasto con la teatralità del suo predecessore, Alan Greenspan, ha tratteggiato un quadro non esaltante dell’America diTrump e allontanato l’ipotesi di una riduzione ulteriore del costo del denaro, in vista della riunione del 28 e 29 ottobre della Fed. Nella stessa mattinata in cui il tycoon si autocelebrava all’Assemblea generale dell’Onu, sostenendo di «aver guidato la ripresa dell’economia più forte», Powell ha parlato di «mari in tempesta e forti venti trasversali che mettono a dura prova la nostra missione». Il presidente della Fed ha messo in guardia da un allentamento monetario eccessivo, che potrebbe mandare l’inflazione fuori controllo. «Se allentiamo» la politica monetaria, ha detto, «rischiamo di non raggiungere il nostro obiettivo di inflazione e di dover invertire la tendenza in seguito per riportarla al 2 per cento». Non il messaggio che si aspettava il governo.
Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha accusato di recente la Fed di essere ancora «troppo timida» nella riduzione dei tassi. Stephen Miran, nominato da Trump nel board dei governatori, spinge per tagli più rapidi. Powell ha ammesso di considerare la politica della Federal Reserve «ancora moderatamente restrittiva», ma ammesso che resta difficile raggiungere il doppio obiettivo di mantenere l’inflazione bassa e promuovere allo stesso tempo il mercato del lavoro. Wall Street, come previsto, ha reagito in modo fredo alla prudenza di Powell, che ha osservato come i prezzi delle azioni siano «piuttosto alti», definizione che suggerisce come la Fed consideri l’attuale andamento della borsa non normale.
Nel primo pomeriggio di New York, la sera in Italia, gli indici azionari hanno registrato un calo.Il Dow Jones era in territorio negativo, lo stesso è accaduto per S&P 500 e il Nasdaq, con cali in media tra lo 0,31 e l’1,01 %.
«La pandemia di Covid – ha aggiunto Powell nella sua analisi – è arrivata subito dopo la lenta ripresa decennale dalla crisi finanziaria globale. Queste due crisi storiche mondiali consecutive hanno lasciato cicatrici che ci accompagneranno a lungo». In questo periodo le banche come la Fed hanno dovuto sviluppare politiche innovative sul lungo termine invece che per un utilizzo quotidiano. L’economia statunitense, ha ricordato Powell, «sta dimostrando resilienza nel contesto di cambiamenti sostanziali nelle politiche commerciali e di immigrazioni». Una carezza per Trump, ma di certo il tycoon non è rimasto soddisfatto.