ilmessaggero.it, 23 settembre 2025
Addio alla nave Garibaldi, niente museo a cielo aperto: l’ex portaerei pronta a salpare verso l’Indonesia
Lo storico incrociatore portaerei Giuseppe Garibaldi non diventerà un museo a cielo aperto e presto salperà alla volta dell’Indo-Pacifico, per essere ceduta alla Marina indonesiana. Dopo quarant’anni di servizio, la portaerei lascia la Marina Militare Italiana e viene convertita in una piattaforma per droni e operazioni di sorveglianza.
La celebre Garibaldi è stata realizzata nel 1983 per entrare in servizio nel 1985. Lunga 180 metri e con un ponte di volo di 30 metri in grado di ospitare un centinaio di mezzi aerei, tra elicotteri e velivoli a decollo verticale. Nel corso della sua carriera è stata protagonista di numerose missioni internazionali, dalle operazioni di mantenimento della pace in Somalia agli interventi umanitari e di sicurezza davanti alle coste libiche, fino alla partecipazione alla missione Enduring freedom dopo l’attentato alle Torri gemelle.
L’Indonesia ha acquistato la portaerei italiania per usarla come piattaforma moderna per droni e veicoli senza pilota. L’affare include anche la possibilità di aggiornare i sistemi di comando e controllo, rendendo la Garibaldi pienamente compatibile con le nuove esigenze della Marina indonesiana, pronta a impiegarla in esercitazioni, operazioni di sorveglianza marittima e potenzialmente in missioni di difesa strategica regionale.
Nonostante le proposte presentate da istituzioni locali, associazioni e dalla società civile, oltre al fatto che diverse città si contendevano la sua collocazione, tra cui Taranto e Genova, la Garibaldi non diventerà il primo museo navale galleggiante d’Italia. Per motivi di carattere economico e geopolitico si è preferito dismetterla e cederla all’Indonesia