il Fatto Quotidiano, 23 settembre 2025
Piazza Affari, volano le paghe dei manager: nel 2024 ai dieci più pagati 249,4 milioni
Con le dimissioni da Ad di Mediobanca, forzate prima di essere cacciato dai nuovi padroni Caltagirone-Milleri-Mps, Alberto Nagel potrebbe incassare 90-100 milioni di euro, al lordo delle tasse. La somma deriva dal valore dei pacchetti azionari premio che in gran parte gli sono stati assegnati nei 18 anni in cui ha guidato Mediobanca e fanno parte del suo patrimonio e che in parte saranno assegnati nei prossimi cinque anni come incentivo di lungo termine (Lti), come stabilito dal cda, dimissionario dall’assemblea del prossimo 28 ottobre. Nagel ha già venduto 2,5 milioni di azioni con l’incasso di 54,1 milioni. Ha ancora 722.050 azioni che ai prezzi correnti (ieri 20,82 euro) valgono 15 milioni. Inoltre nei prossimi 5 anni avrebbe diritto a ricevere 981.072 azioni gratuite che, secondo quanto stabilito dal cda l’11 luglio, saranno liquidate alle scadenze previste però in denaro: il valore attuale di questo pacchetto è di 20,4 milioni. Nell’esercizio al 30 giugno 2024 Nagel aveva guadagnato 4,19 milioni. La scalata di Caltagirone e Francesco Milleri per il portafoglio di Nagel si conclude con uno strepitoso risultato. La buonuscita contrattuale in denaro non dovrebbe superare i 5 milioni, è il tetto in piazzetta Cuccia.
Coperti d’oro tutti i top manager della banca. Il dg Francesco Saverio Vinci ha venduto 950.000 azioni incassando 20,62 milioni, gli restano 462mila titoli che valgono 9,6 milioni. In più ha diritto a ricevere 818.503 azioni gratuite nei prossimi cinque anni che gli saranno liquidate in denaro, valore attuale 17 milioni. Il presidente di Mediobanca Renato Pagliaro ha venduto 400.000 azioni per 8,7 milioni, ma parte da un possesso di 2 milioni di azioni che valgono 84 milioni.
Per i top manager è sempre bel tempo, anche quando diluvia per gli altri lavoratori, il cui stipendio medio è di 25.000 euro l’anno. Lo confermano i dati, ricostruiti dal Fatto, della classifica “pay watch” dei compensi dei manager delle società italiane quotate, comprese quelle che hanno traslocato all’estero, di solito in Olanda, come molte società dell’impero Agnelli-Elkann. Il 2024 è stato un anno record, i dieci più pagati hanno ricevuto 249,4 milioni, rispetto ai 167,6 milioni del 2023, ai 231 milioni del 2022 e ai 197,4 milioni del 2021.
Nell’impero Agnelli-Elkann ci sono i manager più pagati. Il primo del 2024 è Scott Wine, americano di 58 anni, ha guidato Cnh Industrial per tre anni e mezzo, finché il 30 giugno 2024 John Elkann ha deciso di sostituirlo perché non soddisfatto dei risultati. Wine ha ricevuto 58,988 milioni lordi, 5 volte e mezzo il compenso del 2023 che era di 10,4 milioni. Il grosso del guadagno deriva dalle azioni gratuite della società che sono maturate l’anno scorso, per un controvalore di 55,79 milioni. Cnh costruisce le macchine agricole. La società ha perso colpi, l’utile del 2024, pari a 1,2 miliardi di dollari, è inferiore del 45% al 2023 ed è il più basso degli ultimi 4 anni. Ma per l’ex capo c’è un superpremio.
Come del resto per Carlos Tavares, Ad di Stellantis fino al primo dicembre del 2024, anche lui cacciato da Elkann per i deludenti risultati del gruppo automobilistico. Tra stipendio base (due milioni), premi in azioni gratuite (27,6 milioni), buonuscita in parte in azioni pari a 12 milioni e altre voci Tavares ha ricevuto 42 milioni, rispetto ai 23,47 milioni dell’anno precedente, quando era stato il più pagato. Ma nella sua retribuzione potenziale ci sarebbe anche un premio di 10 milioni per la Trasformazione di Stellantis, il risultato sarà consuntivato alla fine di quest’anno. Se Tavares dovesse riceverlo i suoi compensi salirebbero a 52 milioni. Il numero tre è Robert Kunze-Concewitz, austriaco, Ad di Campari fino all’11 aprile 2024. Ha portato a casa 30,66 milioni, in gran parte la buonuscita definita dalla società “ultimo miglio” di 30 milioni. Neanche Campari va bene, nel 2024 l’utile netto è diminuito del 39% a 202 milioni, le azioni nell’ultimo anno hanno perso il 23%.
Il francese Philippe Donnet, Ad di Assicurazioni Generali, è quarto, con 26,28 milioni, più del doppio dei 10,3 milioni del 2023. Il suo fisso è di 2 milioni, ha un bonus di quasi 3 milioni e azioni gratuite per un controvalore di 21,3 milioni.
I primi italiani
sono al quinto posto appaiati, Miuccia Prada e il marito Claudio Bertelli, ai vertici del gruppo di moda Prada, quotato a Hong Kong, di cui sono azionisti di controllo. Viaggiano da anni appaiati con lo stesso stipendio, 20,496 milioni ciascuno, aumentato rispetto ai 19,3 milioni del 2023. Hanno perso posizioni rispetto all’anno precedente, erano terzi ex aequo. Sale in classifica l’Ad di Prada, Andrea Guerra, è 25esimo con 6,78 milioni.
Settimo Alessandro Melzi d’Eril, Ad di Anima Holding, con 19,4 milioni. Melzi deve il boom della busta paga all’Opa lanciata da Banco Bpm su Anima: in seguito all’operazione, che ha fatto salire le quotazioni azionarie, il cda ha deciso che i manager potevano esercitare in anticipo le opzioni per ricevere le azioni gratuite. A beneficio di Melzi sono maturate azioni gratuite per il controvalore di 17,56 milioni.
Segue Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo della Pirelli, con 17,42 milioni. Ha un bonus di 10,8 milioni e, curiosamente, un’indennità di fine carica di 4 milioni, ma è sempre sulla stessa poltrona di numero uno della Pirelli. Francesco Milleri, il delfino di Leonardo Del Vecchio che guida EssilorLuxottica, è nono con 16,83 milioni, rispetto al 2023 guadagna una posizione e 6,5 milioni in più.
Andrea Orcel, Ad di Unicredit, è il primo banchiere, decimo con 13 milioni, un aumento robusto dai 9,75 milioni dell’anno precedente. Tiene a distanza Giuseppe Castagna di Banco Bpm (6,7 milioni) e Carlo Messina di Intesa Sanpaolo (6,52 milioni).
John Elkann retrocede da nono a 13esimo, con 11 milioni, 738mila in meno del 2023. Il nipote di Gianni Agnelli ha tre buste paga: 6,4 milioni come presidente di Stellantis, 3,6 milioni come presidente di Ferrari, un milione come Ad di Exor. La Dg di Exor, Suzanne Heywood, cittadina britannica, è 17ma con 9,19 milioni, ottenuti per la presidenza di Cnh. Lo stipendio di Exor non è pubblicato.
Dopo Heywood c’è Claudio Descalzi, il primo manager pubblico. L’Ad dell’Eni ha percepito 8,98 milioni (1,43 milioni in meno del 2023), tra stipendio fisso di 1,6 milioni, bonus di 4,23 milioni, controvalore azioni gratuite 3,13 milioni. Distaccati gli altri manager pubblici, l’Ad di Poste Matteo Del Fante con 4,11 milioni, l’Ad di Enel Flavio Cattaneo con 3,69 milioni (di cui 180.000 dal cda di Generali), l’Ad di Italgas Paolo Gallo 3,62 milioni, l’Ad di Terna Giuseppina Di Foggia (2,877 milioni). Nella girandola di poltrone c’è gloria anche per Augusta Iannini: i cda di Lottomatica e Snam hanno fruttato 202.500 euro alla moglie di Bruno Vespa.