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 2025  settembre 22 Lunedì calendario

L’ex pm Natoli intercettato mentre insulta i Borsellino. L’indignazione di Manfredi: “Vergogna”

Manfredi Borsellino, il figlio del giudice Paolo, è indignato per le parole che ha appena sentito durante la trasmissione “Lo stato delle cose”. Massimo Giletti ha ricostruito alcune intercettazioni ambientali fatte dalla Guardia di finanza a casa di Gioacchino Natoli, indagato dalla procura di Caltanissetta: l’ex magistrato, sospettato di aver depistato l’inchiesta mafia e appalti, sussurrava ai suoi familiari che «Paolo Borsellino in vita sbeffeggiava la moglie con i colleghi». In altri passaggi del dialogo intercettato, Natoli avrebbe espresso pesanti apprezzamenti anche sui figli di Paolo Borsellino e sul marito di Lucia, l’avvocato Fabio Trizzino, legale di parte civile della famiglia del magistrato ucciso il 19 luglio 1992.
Manfredi Borsellino è amareggiato per le parole che ha appena ascoltato in Tv: «Proviamo vergogna e imbarazzo – dice a Repubblica – tanta vergogna e tanto imbarazzo per persone che stentiamo, fatichiamo a considerare colleghi di nostro padre».
È una ferita che si riapre per la famiglia Borsellino. Dieci anni fa, un altro giudice antimafia fu sorpreso a insultare i figli di Borsellino: era Silvana Saguto, intercettata anche quella volta dai magistrati della procura di Caltanissetta nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione allegra dei beni sequestrati. Oggi, Silvana Saguto è rinchiusa nel carcere di Rebibbia.
Ora, ad offendere in modo violentissimo la famiglia Borsellino sono le parole di Gioacchino Natoli, che a Palermo è stato giudice istruttore, sostituto procuratore, giudice e presidente della corte d’appello. Dopo la pensione, ha svolto anche un prestigioso incarico al Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza: oggi, è indagato dalla procura diretta da Salvatore De Luca per favoreggiamento aggravato.
«Proviamo vergogna ed imbarazzo», ripete Manfredi Borsellino a nome dei suoi familiari. «I nostri grandissimi genitori ci avevano preparato anche a questo fuoco diciamo amico, ma le offese assolutamente gratuite rivolte a nostra madre ci lasciano davvero senza parole».
Le offese di Natoli colpiscono una famiglia che ancora cerca verità e giustizia sulla strage che ha stroncato la vita di Paolo Borsellino e dei cinque agenti di scorta. È una battaglia per fare luce anche sul drammatico depistaggio che ha tenuto lontana la verità per tanto, troppo tempo. E sul banco degli imputati, per il depistaggio, ci sono oggi non i mafiosi, ma alcuni uomini dello Stato, alcuni poliziotti che avrebbero dovuto trovarla quella verità.