repubblica.it, 22 settembre 2025
La corsa all’oro del dimagrimento: è risiko per i farmaci anti obesità
È sempre più vivace il mercato dei farmaci anti obesità. Perché soffrire con una dieta o con faticose lezioni in palestra quando basta una puntura per perdere chilogrammi senza troppi sforzi? E – approfittando delle iniezioni mania – le aziende interessate si scatenano in un risiko del settore che non ha nulla da invidiare a quello delle banche. Il Financial Times di oggi anticipa come Pfizer si sta avvicinando a una potenziale acquisizione da 7,3 miliardi di dollari di Metsera, azienda produttrice di farmaci anti-obesità, in quella che sarebbe la più grande operazione mai realizzata da un grande gruppo farmaceutico che cerca di affermarsi nel redditizio mercato dei farmaci per la perdita di peso.
Come parte dell’accordo di acquisto, Pfizer pagherà a Metsera 47,50 dollari in contanti per azione e ulteriori 22,50 dollari al raggiungimento di determinati obiettivi di performance, portando la valutazione dell’azienda fino a 7,3 miliardi di dollari, secondo due fonti a conoscenza della situazione. L’accordo rappresenta un premio considerevole rispetto al prezzo di chiusura di Metsera di venerdì a New York, pari a 33,32 dollari. L’acquisizione potrebbe essere annunciata già oggi, a patto che non si verifichino imprevisti dell’ultimo minuto, hanno aggiunto le fonti del FT. L’accordo offre a Pfizer un farmaco sperimentale con la possibilità di competere nella battaglia per lo sviluppo del farmaco anti-obesità di nuova generazione, dopo che il trattamento che stava sviluppando internamente, noto come danuglipron, è fallito negli studi clinici quest’anno. Metsera, quotata quest’anno in una delle più grandi quotazioni biotecnologiche del 2025, è una delle numerose aziende impegnate nella ricerca di trattamenti dimagranti di nuova generazione, con l’obiettivo di scalzare il predominio di Zepbound di Eli Lilly e Wegovy di Novo Nordisk. Entrambi i trattamenti esistenti sono stati associati a effetti collaterali, come la perdita di massa muscolare.
Il 12 settembre 2025, la multinazionale farmaceutica svizzera Roche ha stipulato un accordo definitivo per l’acquisizione di 89bio, azienda biofarmaceutica in fase clinica quotata al Nasdaq, pioniera nello sviluppo di terapie innovative per il trattamento delle malattie epatiche e cardiometaboliche. Questa acquisizione rafforza l’impegno di Roche nel promuovere terapie innovative per le malattie cardiovascolari, renali e metaboliche (CVRM), in particolare per i pazienti affetti da sovrappeso, obesità e problematiche di salute correlate, come il MASH. L’operazione prevede un pagamento iniziale di 14,50 dollari per azione in contanti, pari a una valorizzazione complessiva di circa2,4 miliardi, con un potenziale incremento fino a 3,5mld attraverso contingent value rights (CVR) legati al successo clinico e commerciale di pegozafermin.
Gli analisti parlano di “corsa all’oro dell’obesità” e ritengono che il mercato dei farmaci agonisti del Glp-1 potrebbe raggiungere i 150 miliardi di dollari nel 2031. Per capirci si tratta di un ormone prodotto dall’intestino dopo il pasto, che stimola la produzione di insulina e inibisce quella di glucagone. In questo modo gli analoghi di Glp-1 sono in grado di ridurre la glicemia, con meno effetti collaterali rispetto agli antidiabetici tradizionali. ll fatto che i farmaci anti obesità stiano diventando più economici, grazie alla concorrenza tra le case farmaceutiche internazionali, secondo i calcoli di Goldman Sachs, farà si che potrebbero essere utilizzati da 70 milioni di consumatori in tutto il mondo entro il 2028, poiché diventeranno più accessibili per i portafogli di molti. Solo negli Stati Uniti, Bank of America prevede che 48 milioni di americani assumeranno semaglutide (il principio attivo di Ozempic e Wegowy) entro il 2030.
A soffrire per la nuova mania è stato il colosso WeightWatchers (tra i suoi principali azionisti vantava anche la regina della tv statunitense Oprah Winfrey). Basato su un modello di dedizione assoluta, creato da una casalinga sovrappeso, il metodo WeightWatchers – con la sua dieta a punti accompagnata da controlli periodici – valeva 6,7 miliardi di dollari sette anni fa. Ma poi qualcosa è cambiato. In peggio. La base di seguaci della dieta a punti è diminuita del 30% rispetto al picco del 2018. Una prima dichiarazione di fallimento da 1,6 miliardi di dollari ha comunque permesso a WeightWatchers di ridurre il proprio debito di 1 miliardo di dollari senza rinunciare agli azionisti che oggi mantengono circa il 9% del capitale.