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 2025  settembre 22 Lunedì calendario

Perché l’oro non smette mai di adorare le brutte notizie, dalle guerre commerciali a quelle tradizionali

Più debiti pubblici e privati, più guerre tradizionali e commerciali? Più interesse per l’oro. Questa logica antica e per nulla rassicurante prende grande spazio nelle strategie di tutti i soggetti che muovono i mercati, dalle banche centrali ai grandi investitori privati. E, questa volta, chiama in causa in modo importante anche le intenzioni del governo americano, mentre sulla scena mondiale balla un dollaro molto meno caro.
«Il bello dell’oro è che adora le brutte notizie», diceva Harry Angstrom detto Coniglio, nella tetralogia di John Updike che narra la parabola storica dell’americano medio. E il signor Rabbit, finalmente ricco dopo il consolidamento della sua concessionaria di automobili, non resiste al fascino del metallo giallo. Nemmeno quando riesce a fare un nuovo salto di qualità globale con il suo business, diventando il rappresentante locale di una marca giapponese.
Storie di ieri. Sorprendentemente attuali in un diverso scenario. Coniglio probabilmente non farebbe più il venditore di automobili, forse sarebbe un piccolo ras del commercio online. Intanto l’oro ha esteso la sua influenza e il suo potere. Non solo metallo fisico e azioni minerarie, ma anche Etf ed Etp, la versione finanziaria dei lingotti.
Sfogliando le analisi delle banche d’affari si trovano stime sul valore dell’oncia che arrivano anche a 5 mila dollari (Goldman Sachs), quasi due mila in più di adesso perché, questa volta, ci sarebbe sul tavolo la grande incognita dei rapporti tra l’amministrazione di Donald Trump e la Federal Reserve del prossimo mandato.

Succederà? Nulla è più erratico dei vaticini finanziari. E la lista dei picchi dell’oro è sempre più lunga. Nell’agosto del 2020, durante il grande sovvertimento della pandemia, l’oro a 3 mila dollari (oggi ne vale 3.600, poco più di 3 mila euro) sembrava un traguardo apocalittico. Se depuriamo i prezzi dall’inflazione americana, dal 1970 ad oggi ci sono stati altri record legati a drammatiche svolte economiche. Quarantacinque anni fa, nel 1980, la brutta notizia adorata dall’oro fu l’effetto dello choc petrolifero che ingrippò l’economia non ancora globalizzata. Nel 2011, un’epoca più a portata di memoria, schizzò sull’onda del debito sovrano. Non resta che vedere se arriverà a 5 mila dollari, apocalisse inclusa.