Dagospia, 21 settembre 2025
Biografia di Loredana Bertè
Dai che voglio farmi una striscia e andare a tr*ie, sbrighiamoci”. McEnroe lo aveva guardato con commiserazione e poi aveva fatto in fretta, chiudendo rapidamente la partita”. Ma… come sarebbe? Si può fare? E l’anti-doping? Davvero è andata così? Negli 80s, tra McEnroe e Borg? Boh.
Così lo spiattella Loredana Bertè. A bomba. Papale papale. Nella sua autobiografia. E io che ne so, non è che voglio pararmi, però, chi mi legge lo sa: di tennis ne capisco niente, ma proprio niente. Loredana invece sì, almeno di tennisti, lei ha molta esperienza. E mica di schiappe. No. Solo di campioni.
E io che scrivo per fare gli auguri (e sono 75) all’immensa Signora del rock (italiano) a ′sto punto fremo di leggermi l’autobio, di Borg, in uscita: io voglio sapere cosa risponde, a quella di Loredana, che del suo bel svedese tennista, scrive: “A Milano, Björn scendeva in mezzo alla strada e chiedeva la bamba a chiunque. Chiunque! Lui voleva farsi. Della reputazione e delle conseguenze non gli fregava nulla”.
loredana berte tabloid
Chissà se Borg se lo ricorda, e ce lo racconta, di quei giorni in ostaggio drogato con un gruppo di trans, strafatto di “Roipnol, una scatola intera”, scrive Lori, “me lo riconsegnarono a pezzi, una marionetta, un uomo perso, un relitto”. Ma sul serio!? O esagera? Ed è vero, come rivela Loredana, che Borg, se non gay, è bisex? E che Borg, dall’alto dei suoi milioni, l’unico regalo che le ha fatto, è stata “una inutile crema per la pelle, comprata in un duty free”?
Che poi, Loredana Bertè si sposa Borg innamorata persa. Pazza. Björg è bellissimo e “maleducatissimo, un burino, un cafone”, ed è ricchissimo, sexyssimo, ha lasciato il tennis, non c’ha un caz*o da fare, e lei lo sa benissimo che la dipendenza di lui da droghe varie, e cocaina in particolare, “è mostruosa”.
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E ecco l’iniziazione di Borg secondo la nostra rocker: “Un bravo ragazzo, che si era perso molto tempo prima, quella sera in cui si era fatto portare in giro dai suoi amici tennisti che, vedendolo smarrito dietro i troppi allenamenti, lo trascinarono a donne per la prima volta gridando: “Lo dobbiamo svezzare”.
In un solo giorno conobbe tr*ie, cocaina e perdizione. Al suo primo sbandamento. Al primo istante d’indulgenza”.
E non c’è niente di più sbagliato, se stai con un drogato, che seguirlo per la sua strada: “Tentai di assumerla ai suoi ritmi ma provai disgusto”. La coca ti twerka le sinapsi: “Facevamo giochi strani. Estremi. Mi infilava la sua pistola in bocca per giocare alla roulette russa. Una volta, per provocarlo, sfidarlo, io ingoiai una marea di barbiturici”.
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Lei, che, appena si mette con Borg, lo salva da un tentato suicidio.
Borg si drogava perché senza tennis era depresso. E chi fa uso di coca a quei livelli, non ti sc*pa più. È difficile che gli si alzi. E che gli “duri”. Inutile ritrovare una qualsiasi pulsione erotica con Borg che ti lega “con le manette alla spalliera del letto”, con Borg che ti vorrebbe “a fare orge”, e sadomaso, e che tu schifi e rifiuti. Tranne rare eccezioni, chi si coca, all’inizio ti sc*pa di gusto e a “frequenza di trottole”, fino al giorno che la coca non glielo fa rizzare più: “Per ore Björg si masturbava davanti ai porno, impotente, svogliato”.
Dura 6 anni la storia tra Loredana Bertè e Björn Borg. Finisce a botte credo forse più feroci del “c*lo fatto e delle chitarre spaccate addosso” a Mario Lavezzi, quando Loredana stava con lui, e Mario in contemporanea “stava con altre due”.
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Lavezzi per Loredana è stato importante, l’ha pure aiutata a uscire dal manicomio in cui l’avevano rinchiusa quel giorno che lei con una mazza ha distrutto l’atrio del condominio, e questa è un’altra storia, io torno e insisto sui tennisti: nei 70s, Adriano Panatta è stato il primo amore vero di Loredana.
È durata 1 anno e mezzo, l’ha chiusa lui all’insaputa di Lori che ci piange “a dirotto, per una settimana intera, e poi mi consolai”, e io qui ho un’altra domanda: che ha da lagnarsi a tutt’ oggi Mita Medici, una ex fidanzata di Panatta, Mita che presenta Panatta a Loredana, i quali si piacciono all’istante, e scappano via insieme? Questa la versione di Loredana: “A Adriano, Mita già gli metteva le corna con un altro sportivo, il calciatore Gigi Riva”. È vero!? (e tu Adriano, lo sapevi…?).
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Il Panatta che sta con Loredana “rispetto agli altri tennisti era un alieno. Non conosceva pressioni. E mi portava sempre con lui. Le donne degli altri tennisti erano lasciate a casa, e io me ne andavo in giro per il circuito tra Parigi, Londra, New York. Sicché gli altri, a iniziare da Bertolucci, erano imbestialiti”.
L’Adriano che sta con Lori è “simpatico, un gran figo, un po’ borghese, terrorizzato da stranezze, da fr*ci, da apparenze, e esibizionismo”. E tutto questo perché Panatta a prima vista si è rifiutato di caricare in auto il migliore amico di Loredana, Renato Zero? Ma Renato Zero a tempi era tutto tutine, lustrini, paillettes, e tacchi, e piume. Era la sua sorcina rivoluzione. Sacrosanta. Però un po’ di… come dire… sbigottimento, ai non sorcini, lo provocava.
(virgolettati e fatti presi dall’autobiografia di Loredana Bertè, “Traslocando. È andata così”, ed. Rizzoli).