la Repubblica, 21 settembre 2025
La Ue sul Ponte sullo Stretto “Chiarite che effetti avrà sull’ambiente e gli animali”
Non solo l’avvio di una verifica sul rispetto delle norme europee sui contratti e gli appalti per la realizzazione del Ponte sullo stretto. La Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen si muove anche sul fronte ambientale. Secondo quanto riporta Bloombergl’opera «è al vaglio dell’Unione europea, con le autorità di regolamentazione che fanno pressione sul governo per ottenere maggiori informazioni sull’impatto ambientale del progetto».
Una lettera scritta questa settimana dall’esecutivo dell’Ue al governo italiano afferma di aver «individuato aree su cui sono necessari chiarimenti, nonché ulteriori misure che dovrebbero aiutare le autorità italiane a colmare eventuali carenze prima di concedere l’autorizzazione allo sviluppo o avviare i lavori». Inoltre, la Commissione vorrebbe «discutere l’impatto sugli habitat animali, nonché le misure di compensazione e le problematiche relative ad acqua, aria e rumore». A Bruxelles sottolineano di aver ricevuto reclami formali e richieste di informazioni da più parti e che le informazioni aggiuntive le consentiranno di rispondere «nel modo più appropriato». Un portavoce della Commissione ha confermato di essere in contatto con le autorità italiane in merito al progetto del ponte di Messina, notificato a Bruxelles a giugno.
Nei giorni scorsi, come anticipatoda Repubblica, era stato invece Stéphane Séjourné, vicepresidente commissione Ue, ad aver avviato una richiesta di documenti alle autorità italiane per verificare l’iter messo in piedi dal governo Meloni con il decreto del 2023 che ha riavviato i contratti annullati dal governo Monti. Oggi lo Stato prevede una spesa per il Ponte di circa 13,5 miliardi e almeno 10,5 miliardi andranno al contraente generale Eurolink. Il tutto senza una nuova gara ma facendo rivivere quella aggiudicata nel 2010.
«La nota della Commissione Europea inviata al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica – precisa l’ad della Stretto di Messina Pietro Ciucci – volta a richiedere alcuni approfondimenti sull’impatto ambientale del Ponte sullo Stretto di Messina, rientra nell’ambito della normale e prevista dialettica tra lo Stato italiano e l’Unione Europea. Dialettica che è un chiaro sintomo di un virtuoso dialogo e, ancor di più, è la conferma della rilevanza strategica di un’opera che completa il più rilevante corridoio europeo nord-sud». Dal ministero delle Infrastrutture assicurano che «la commissione Europea ha ribadito la rilevanza strategica del Ponte ed espresso soddisfazione per il positivo dialogo avviato con le autorità italiane» eche «Bruxelles riceverà tutte le risposte necessarie alla richiesta di maggiori informazioni sull’impatto ambientale del progetto formalizzato dalla commissione Ue».
Non la pensa così il deputato di Avs Angelo Bonelli, che insieme alle associazioni ambientaliste ha presentato esposti e note di chiarimento all’Ue: «Salvini aveva gridato vittoria, ma io chiedo a Giorgia Meloni come è stato possibile approvare una delibera al Cipess quando il governo era a conoscenza che c’erano problemi legati ai vincoli ambientali europei. Bruxelles fermerà l’opera».