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 2025  settembre 20 Sabato calendario

Il nuovo partito di Corbyn si spacca prima ancora di nascere

Sta già implodendo il partito di ultra-sinistra lanciato da Jeremy Corbyn e Zarah Sultana, con quest’ultima, giovane star dei social media, che ha accusato l’anziano ex leader laburista di guidare un «club sessista di maschi»: «Sono stata trattata in maniera orribile e mi hanno completamente esclusa», ha denunciato la deputata, che al pari di Corby era stata espulsa dal Labour per le sue posizioni estremiste.
Corbyn ha addirittura minacciato di far ricorso agli avvocati, dopo che Zarah Sultana ha lanciato un portale sul quale era possibile iscriversi al nuovo partito versando 55 sterline all’anno (o 5 al mese): ma Corbyn e i suoi alleati hanno denunciato l’iniziativa, che pure aveva rapidamente raccolto 20 mila adesioni, come «non autorizzata» e hanno invitato a cancellare i versamenti.
La nuova formazione è sorta litigiosa fin dal principio: a luglio Sultana aveva sorpreso tutti con l’annuncio unilaterale del varo del partito e della sua co-leadership con Corbyn, il quale era stato colto di sorpresa ed era rimasto perplesso di fronte alla fuga in avanti. Poi non hanno trovato l’accordo neppure sul nome: in via provvisoria la formazione si chiama «Your Party», ma Sultana dice che si dovrà trovare un nome definitivo, mentre a Corbyn andrebbe bene lasciare quello.
Come possibile appellativo qualcuno ha suggerito sarcasticamente «Jezbollah», una crasi fra «Jez», il diminutivo di Jeremy, e Hezbollah: perché il nuovo partito potrebbe essere ben definito come islamo-marxista, visto che convoglia assieme le istanze socialiste con quelle pro-Pal dela minoranza musulmana britannica.
Ed è qui che si annida una tensione che è esplosa in questi giorni: forse non a caso a firmare assieme a Corbyn la dichiarazione di condanna di Zarah Sultana c’erano gli altri quattro deputati indipendenti che formano il nucleo del nuovo partito, tutti musulmani. Le loro vedute, pur ferocemente anti-israeliane, sono abbastanza conservatrici sul piano socio-culturale e mal si accordano col credo marxista, femminista e pro-trans di una come Zarah Sultana (musulmana pure lei, ma decisamente eterodossa). Non a caso, lei aveva attaccato uno dei quattro deputati affermando che non c’era posto nella nuova formazione per chi non condivide i valori pro-trans.
Se il partito di Corbyn si squaglierà prima ancora del varo ufficiale (che era previsto a novembre) ad avvantaggiarsene saranno probabilmente i Verdi, che si sono spostati su una piattaforma di eco-populismo di sinistra: ma soprattutto è un jolly per il Labour di Keir Starmer, sempre più in difficoltà sul fianco sinistro.