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 2025  settembre 19 Venerdì calendario

Morte Andrea Purgatori, due cliniche citate come responsabili civili

Due cliniche rischiano di finire a processo per la morte di Andrea Purgatori, mentre la famiglia si costituisce parte civile. Il procedimento sulla morte del giornalista arriva in tribunale, tra le aule riservate alle udienze preliminari, dove il giudice dovrà decidere sul rinvio a giudizio o meno dei quattro luminari indagati: il professor Gianfranco Gualdi, uno dei più rinomati radiologi italiani, e i suoi collaboratori, Claudio Di Biasi e Maria Chiara Colaiacomo. E poi il cardiologo Guido Laudani.
Oggi la costituzione di parte civile della famiglia Purgatori è stata ammessa, e anche quella dell’associazione Cittadinanza Attiva. Non sono solo i medici a rischiare di finire a processo. Anche due cliniche dove il giornalista è stato visitato: Villa Margherita e la Casa di Cura Pio XI. Sono chiamate in causa come responsabili civili.
I dottori sono accusati di omicidio colposo per aver, secondo il pm Giorgio Orano e il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, aver sbagliato diagnosi somministrando terapie inappropriate. Purgatori, secondo la perizia, “pur affetto da tumore polmonare in metastasi…è deceduto per le conseguenze di una endocardite infettiva”. In altre parole l’infezione non sarebbe stata “individuata in tempo utile per poter avviare tempestivamente le cure idonee”.
Il giornalista l’8 maggio 2023 era stato sottoposto a una risonanza magnetica: “senza margini di dubbio una metastatizzazione cerebrale”, aveva diagnosticato Gualdi. Quindi la radioterapia basata su quello che i pm definiscono un referto redatto con “grave imperizia, negligenza e imprudenza”. Un errore reiterato anche durante la tac del giugno 2023.
L’8 luglio, Purgatori viene ricoverato d’urgenza all’Umberto I, dove Di Biasi, “al fine di occultare l’errore diagnostico…attesta falsamente nel referto dell’esame di risonanza magnetica dell’encefalo del suddetto paziente che il cervello di Andrea Purgatori presentava “diffuso coinvolgimento secondario eteroplasico laddove erano presenti invece chiare ed evidenti lesioni di natura ischemica”. Da qui le accuse, sulle quali il gup si esprimerà il prossimo 20 febbraio.