repubblica.it, 19 settembre 2025
Cybersecurity alla Difesa, l’esercito potrà assumere hacker per attaccare: il ddl della maggioranza
Dare competenze anche al ministero della Difesa in tema di cybersicurezza in tempo di guerra ma anche in tempo di pace per prevenire eventuali sabotaggi della rete infrastrutturale e digitale del Paese: consentendo ai militari di avere accesso agli elenchi delle reti strategiche, attualmente gestiti da Palazzo Chigi attraverso i servizi in capo al sottosegretario Alfredo Mantovano, ma anche di poter assumere hacker e di fare attacchi e difendersi. E facendo così diventare quello della cybersicurezza il quarto comparto insieme ad aeronautica, esercito e marina.
A prevedere questa rivoluzione è un disegno di legge della maggioranza, primo firmatario e proponente il presidente della commissione Difesa alla Camera Nino Minardo.
Una mossa fatta sentendo comunque il ministro Guido Crosetto, che da tempo predica un cambio delle norme per consentire alla Difesa di entrare in questo settore ormai diventato campo militare: basta vedere quello che fa la Russia in appoggio alla sua guerra avviata con l’invasione dell’Ucraina.
Nel testo del ddl si prevede che “le Forze armate svolgano compiti specifici, oltre che “in circostanze di pubblica calamità e in altri casi di straordinaria necessità e urgenza” anche “in circostanze di crisi” avvalendosi, anche degli “strumenti cibernetici e spaziali”.
Il ddl autorizza quindi l’esercito a fare attacchi cyber come difesa e sicurezza, e in uno scenario di guerra. E ad assumere nei ruoli dell’esercito hacker: l’articolo 4, “consente al personale delle Forze armate, quando conduce operazioni nel dominio cyber che richiedono specifiche competenze tecniche, di avvalersi del supporto di soggetti, persone fisiche o giuridiche, specializzati nel settore”.
Con questo ddl insomma la competenza in materia di cybersicurezza non sarà più solo di Palazzo Chigi e dei servizi. Crosetto aveva posto il problema nei mesi scorsi, ma aveva trovato resistenze. Il ddl Minardo adesso, che sarà presto incardinato nei lavori in commissione, va nella direzione auspicata da Crosetto: “Questo intervento legislativo – spiega Minardo – non solo rafforza le capacità operative della Difesa, ma garantisce anche il pieno coinvolgimento del Parlamento. Il ministro della Difesa riferirà periodicamente alle Commissioni competenti della Camera e del Senato e al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, così da assicurare trasparenza e controllo democratico sull’impiego delle Forze armate nel dominio cibernetico”.