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 2025  settembre 19 Venerdì calendario

Primo viaggio sulla rotta artica Xi guida la rivoluzione dei ghiacci

La nave Istanbul Bridge salpa domani dal porto cinese di Ningbo-Zhoustan per iniziare un tragitto destinato a rivoluzionare il commercio marittimo globale: nei 18 giorni seguenti la porta-container liberiana percorrerà la rotta artica per arrivare a Felixstowe, in Gran Bretagna, e fare successive tappe a Rotterdam, Amburgo e Gdansk dimostrando che lo scongelamento dei ghiacci rende competitivi i tempi dell’invio di merci dall’Estremo Oriente all’Europa.
Ogni dettaglio del viaggio della Istanbul Bridge descrive il cambiamento che si materializza, assegnando alla Cina di Xi Jinping il ruolo di potenza-pioniere del commercio globale mentre le rivali Stati Uniti, Russia ed Unione Europea appaiono imprigionate in una estesa ragnatela di conflitti sanguinosi, liti tariffarie e instabilità. «Quanto sta avvenendo dimostra che l’Artico si sta aprendo – commenta aPolitico Malte Humpert, fondatore del centro studi Arctic Institute a Washington – perché venti anni fa era congelato mentre ora diventa la prima regione dove i cambiamenti climatici mutano la dinamica geopolitica, consentendo alla Russia di estrarre greggio e gas e alla Cina di inviare porta-container».
Il primo e fondamentale elemento di innovazione del China-Europe Artic Express viene dal fatto che la compagnia marittima Haijie porterà 4890 containers standard dal porto commerciale più grande del mondo a quello più grande della Gran Bretagna in un arco di tempo di appena 18 giorni ovvero inferiore del 50 per cento a quanto necessario per percorrere la rotta che attraversa l’Oceano Indiano, il Canale di Suez ed il Mediterraneo prima di arrivare nel Mare del Nord. Questo significa costi più bassi di trasporto e tempi più rapidi di consegna delle merci cinesi destinate al mercato europeo per le festività di fine anno, con ricadute positive a pioggia per la distribuzione sui mercati. A cominciare dal fatto che la Istanbul Bridge arriverà nei quattro scali europei con largo anticipo sulle altre navi-container cinesi – che faranno il viaggio standard di 40-50 giorni e potrà dunque entrare in porto evitando attese che da novembre arrivano fino a due settimane. Senza contare che le aziende distributrici in Europa potranno consegnare prima, ridurre i costi di inventario e migliorare i servizi per i consumatori.
L’altra novità fondamentale viene dalla tipologia del viaggio perché da quando, nel 2023, le compagnie cinesi hanno iniziato a percorrere l’Artico con un numero limitato di imbarcazioni – da 7 a 17 ogni anno – si è sempre trattato di tragitti da un porto di partenza a un singolo scalo di arrivo – come Amburgo e San Pietroburgo – mentre, in questo caso, vi saranno tre tappe in Cina equattro in Europa descrivendo un vero percorso commerciale a rotazione: per raccogliere e depositare merci in più località in Europa ed Asia. Ma non è tutto perché il China- Europe Artic Express suggerisce anche qualcosa di non indifferente sul fronte della geopolitica in quanto l’armatore cinese ha deciso di attraversare l’Oceano più settentrionale del Pianeta senza fare scalo nei numerosi porti siberiani della Federazione russa, dimostrando attenzione per il tema delle sanzioni internazionali contro Mosca al fine di evitare che le ricadute della guerra in Ucraina ostacolino l’obiettivo di ridisegnare il commercio globale. E a dispetto del fatto che nell’ultimo anno ben il 95 per cento dei transiti di cargo sulla rotta del Mare Settentrionale sono avvenuti fra Russia e Cina.
E ancora: come avviene in tutte le imprese che si propongono di creare nuovi percorsi, la logistica contiene novità importanti. Il viaggio artico è possibile grazie al “Centro di sostegno per la navigazione nel Mare Settentrionale” del ministero dei Trasporti di Pechino che monitora le acque dell’Artico per identificare i ghiacciai e indicare la rotta consentendo anche ad una nave low ice-class – ovvero con protezioni minori – di intraprendere, protetta da una scorta di rompighiaccio, un viaggio reso possibile dai cambiamenti climatici. La compagnia Haijie punta ora a studiare ogni dettaglio del percorso di 18 giorni – l’unico viaggio cargo quest’anno – per riuscire dal 2026 a sfruttare l’intera finestra stagionale, da luglio a novembre, per intensificare i viaggi. Nella convinzione che lo scioglimento dei ghiacci è destinato ad accelerare, consentendo di moltiplicare navi, rotte e consegne in maniera tale da trasformare la rotta del Mare Settentrionale in un’autostrada marittima in grado di diventare, da subito, supplementare a quelle tradizionali e, in prospettiva, capace di competere con gli attuali leader: Canale di Suez, Singapore e Stretto di Panama.
Il fattore-chiave è ovviamente lo scioglimento dei ghiacci perché gli esperti di clima ritengono che se dovesse accelerare di un ulteriore 30, 40 o 50 per cento potrebbe permettere un periodo di navigazione senza ghiacci per sei mesi. D’altra parte, sottolinea Humpert, «dieci anni fa tutti escludevano la possibilità di una porta-container nell’Artico prima del 2040-2050 ma siamo al 2025 e i cinesi lo stanno facendo, accumulando esperienza e formazione per gli equipaggi». C’è anche però chi teme che la svolta finisca per nuocere al clima perché «una volta che il carburante è nell’acqua, ogni ora senza un’adeguata risposta comporta gravi danni» avverte Andrew Dumbrille, consigliere di Clean Arctic Alliance.