Avvenire, 18 settembre 2025
Con il decreto Terra dei fuochi 1,7 milioni di multe in un mese
«Se inquinare comporta solo una contravvenzione, come in passato, allora diventa un investimento, un costo tra i tanti all’interno della pianificazione aziendale». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, difende l’impianto del decreto Terra dei fuochi approvato in estate dal Governo e in via di conversione in Parlamento, che inasprisce le pene per chi inquina e trasforma appunto – solo per citare alcuni esempi − l’abbandono di rifiuti, la realizzazione di discariche abusive, le spedizioni illegali degli stessi rifiuti in delitti. Mantovano ha partecipato ieri, nella sede della Prefettura di Caserta, a un vertice per fare il punto sui risultati conseguiti in seguito all’entrata in vigore del provvedimento e «per pianificare le prossime azioni per la bonifica e il risanamento dell’area (leggi “Terra dei fuochi”, ndr), oltre a rafforzare le misure di assistenza alla popolazione».
Al tavolo convocato nella città campana c’erano tutte le istituzioni chiamate a dare risposte sul fenomeno degli sversamenti illeciti tra Napoli e Caserta, comunemente noto come “Terra dei fuochi”, appunto: oltre al sottosegretario di Palazzo Chigi, c’erano il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, il viceministro dell’Ambiente, Vannia Gava, il capo della Polizia, Vittorio Pisani, il commissario straordinario alle periferie Fabio Ciciliano, il commissario straordinario per le bonifiche nella Terra dei fuochi Giuseppe Vadalà, il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, il prefetto di Caserta, Lucia Volpe. «La realtà – ha affermato Mantovano – ci chiedeva risposte serie e rigorose (nel gennaio scorso lo Stato italiano è stato condannato dalla Cedu, la Corte europea dei diritti dell’uomo, proprio per lo scandalo Terra dei fuochi, ndr). Il passaggio dalla contravvenzione al reato risponde all’esigenza, da parte dello Stato, di presentarsi in maniera seria. Dal tavolo è emersa la necessità di dotare la polizia giudiziaria di figure tecniche specifiche, senza le quali l’accertamento dei delitti diventa più problematico».
Piantedosi ha parlato di «un’intensificazione delle attività di controllo negli ultimi mesi, che ha portato a risultati importanti: 7 arresti, 300 denunce, sanzioni per 1,7 milioni in un solo mese ai danni delle imprese che operavano illecitamente. C’è stato anche un calo degli incendi questa estate. L’aumento dei controlli – ha spiegato il ministro dell’Interno – ha valenza sperimentale e deve aiutarci a capire cosa possiamo fare di più. Ora cercheremo di fare sintesi e rendere sistematico ciò che abbiamo messo in campo in maniera straordinaria». Piantedosi ha anche parlato delle bonifiche, che sono il fulcro delle attività che il governo porterà avanti nell’attuazione della sentenza della Cedu.
«Sarà importante – ha spiegato il ministro – bonificare i siti storici interessati dalla presenza di rifiuti tossici e fare in modo che non vi siano infiltrazioni mafiose, impedendo che i clan della camorra passino così dallo smaltimento illegale alla gestione delle stesse bonifiche». Secondo Schillaci, «è necessario aumentare gli screening oncologici in un territorio con un alto tasso di tumori come quello tra Napoli e Caserta. D’altronde – ragiona il ministro – è questo ciò che ci chiede la popolazione, ovvero occuparci dei risvolti sulla salute pubblica. Sarà importante altresì puntare sulla prevenzione e sulla sorveglianza di chi è stato esposto a fattori inquinanti». Ciciliano, al quale recentemente il governo ha affidato 10 milioni per interventi da disporre proprio nella Terra dei fuochi, ha sottolineato «l’importanza della videosorveglianza, dell’Intelligenza artificiale e dei droni nel contrasto agli sversamenti illegali di rifiuti. Questi ultimi – ha spiegato – sono utili sia in funzione di deterrenza che come strumento per cogliere chi inquina in flagranza di reato». Gava ha ricordato che «prima di procedere alle bonifiche, bisognerà fare le caratterizzazioni» e ha rivendicato il decreto Terra dei fuochi, «capace di dare risposte serie ai cittadini in nome di una responsabilità morale che lo Stato ha verso questo territorio e tutto il Paese».