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 2025  settembre 18 Giovedì calendario

Il boom dei funghi (ma anche dei vandali)

Un’annata simile si fatica a ricordarla. Le piogge prima e questo tiepido avvicinarsi all’autunno ora, hanno favorito una nascita straordinaria di funghi. I boschi sono pieni di porcini, finferli e ovoli. Tanta generosità della natura ha come contraltare, però, un’altrettanto straordinaria invasione di castagneti, faggete, querceti e abetaie che in qualche caso ha portato anche a scontri fisici tra fungaioli, prima all’Aprica in Valtellina (l’aggredito è finito malconcio all’ospedale) e poi nell’entroterra di Lavagna, in Liguria. «Purtroppo è così – spiega Mauro Delgrosso che a Borgotaro è direttore del corso regionale di Micologia. Stiamo assistendo allo stupro delle foreste, a violenza bruta, alla totale mancanza di rispetto per gli ecosistemi e per il lavoro e l’impegno dei proprietari, privati o pubblici, dei terreni».
Andrebbe pagato un tesserino (tra i 12 e i 15 euro), ma non tutti lo fanno. Andrebbe rispettato il peso della raccolta massima giornaliera (di solito tre chili), ma ci sono cercatori che tornano a casa con venti o trenta chili di porcini. Ci sono talmente tanti funghi che i centri di conferimento del Consorzio del fungo Igp di Borgotaro pagano cinque euro al chilo a coloro che intendono vendere il raccolto (pochissimo, se si pensa al prezzo finale per il consumatore…). «Mi è capitato di recente – continua Delgrosso – di trovare a terra in un’area riservata per la raccolta, un mare di gambi di porcino. Capito? I bracconieri portano via solo le cappelle per poter riempire a dismisura ceste, borse e zaini. Ho piazzato fototrappole ovunque, posso documentarlo. È incredibile. Un abitante locale mi ha detto poi di aver visto due uomini robusti stivare in un furgone decine di cassette, ben ordinate, colme di funghi appena raccolti. Cosa altro aggiungere?». Le guardie forestali fanno quello che possono, gli agenti sono pochissimi rispetto ai cercatori, le maglie sono larghe e tantissimi sfuggono ai controlli.

Che la mania per i funghi sia in forte espansione lo certificano anche i social. Su Instagram e Facebook gli iscritti alle pagine tematiche sfiorano il milione.
Sono un insieme variegato, senza distinzione economica né culturale. Il tam tam quotidiano sulle nascite straordinarie, con pubblicazione di foto e video, ha spinto una grande massa di appassionati e neofiti a cimentarsi nella cerca.
Ma le conseguenze stanno portando a una devastazione dei boschi. Si registrano crescite record quasi ovunque: Emilia-Romagna, Toscana, Liguria e parte del Piemonte sono mete praticamente a colpo sicuro. E un po’ ovunque quello che si potrebbe definire overtourism micologico sta diventando una minaccia. «Io vendo i permessi – racconta Danilo, proprietario di un rifugio sull’Appennino in provincia di Piacenza – e mi capita di svegliarmi quando è ancora buio e vedere decine di luci nel bosco: sono persone, tante, sicuramente senza autorizzazione, che con le pile frontali vogliono arrivare prima degli altri sui funghi nonostante sia vietatissima la cerca notturna. Denunciare? Sono sincero: se lo facessi perderei un sacco di clienti che quando rientrano dalla battuta vengono a pranzo qui…».