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 2025  settembre 17 Mercoledì calendario

I pm costretti a stralciare chat e mail della Santanchè

Chat, e-mail e sms che hanno come interlocutrice Daniela Santanchè (nella foto) restano fuori dal processo che la riguarda e che è in corso a Milano. Ieri in aula davanti alla Seconda sezione penale, dove il ministro del Turismo è imputata per il presunto falso in bilancio di Visibilia insieme ad altre 15 perone, i pm Luigi Luzi e Marina Gravina hanno comunicato la decisione, in ottemperanza alla sentenza della Corte costituzionale “Renzi-Open” del 2023.
Ieri è ripreso il procedimento con al centro i bilanci fra il 2016 e il 2022 del gruppo fondato da Santanchè e di cui ha dismesso le cariche. Lo stralcio di ogni dialogo in cui compare direttamente la senatrice di Fdi è stato comunicato dalla stessa pubblica accusa. La sentenza della Consulta relativa a Matteo Renzi ha infatti stabilito che per l’acquisizione di conversazioni che coinvolgono parlamentari, anche presso terzi, è necessaria l’autorizzazione della Camera di appartenenza. Sempre ieri il Tribunale, rigettando una eccezione delle difese, ha ammesso le parti civili, cioè alcuni piccoli azionisti guidati dal finanziere Giuseppe Zeno. Poi ci sono state le richieste di ammissione delle prove, di esame degli imputati, inclusi quindi Santanchè, il compagno Dimitri Kunz e l’ex compagno Giovanni Canio Mazzaro, e degli altri testi. Infine il presidente della Corte, Giuseppe Cernuto, ha stabilito il calendario del processo che prevede udienze da qui a maggio 2026.
In udienza i pm, rispondendo a una domanda dell’avvocato Matias Manco (ieri in sostituzione del legale del ministro, Salvatore Pino) su quale sia stata “la sorte” delle conversazione stralciate dal processo, vale a dire se siano comunque rimaste nel fascicolo d’indagine, hanno assicurato che la Procura non ha “mai visto” quei messaggi e che la “copia informatica dei dispositivi acquisiti nel corso delle perquisizioni” presso i manager delle società “non è mai stata oggetto di analisi” da parte della Gdf.
Intanto al processo romano per diffamazione nei confronti di Zeno la difesa del ministro del Turismo ha sollevato un’eccezione relativa all’insindacabilità delle opinioni espresse in Parlamento. Il legale di Zeno, l’avvocato Antonio Piantedosi, si è opposto e sul punto il Tribunale si è riservato e la decisione arriverà all’udienza del prossimo 14 novembre.
Mentre per quanto riguarda la presunta truffa all’Inps, oggetto di un altro processo a Santanchè che è in fase di udienza preliminare, la relatrice Erika Stefani (Lega) ha proposto alla Giunta per le immunità del Senato di sollevare davanti alla Corte costituzionale il conflitto di attribuzione nei confronti della Procura di Milano. La Giunta voterà martedì prossimo, poi l’ultima parola toccherà all’Aula.