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 2025  settembre 17 Mercoledì calendario

Fed, in arrivo il primo taglio ai tassi del 2025 Cook resiste, entra il trumpiano Miran

È un pareggio apparente quello che accompagna Donald Trump alla riunione della Federal Reserve più attesa dell’anno. Un appuntamento dagli esiti già previsti, con un taglio dei tassi atteso di un quarto di punto percentuale, ma accompagnato dai primi esiti del prolungato braccio di ferro per il controllo del suo comitato esecutivo che si trascina dall’inizio della nuova presidenza Trump. Intanto, sempre a proposito di mercato, si va verso l’accordo su TikTok, con le attività americane dell’app controllate da un consorzio di investitori che include Oracle, Silver Lake e Andreessen Horowitz.
Si scalda il fronte Fed. A favore del tycoon si è espresso il Senato degli Stati Uniti che ha confermato la nomina di Stephen Miran, il consigliere economico dell’inquilino della Casa Bianca, quale membro del Board della Banca centrale Usa. Con 48 voti a favore e 47 contrari, il ramo più alto del Congresso ha approvato la nomina del fidatissimo consigliere di Trump, permettendogli di fatto di entrare da subito nel Fomc, il braccio esecutivo di Constitution Avenue e partecipare alle votazioni che si terranno oggi.
Al contempo una Corte di appello americana ha sentenziato che la governatrice della Fed, Lisa Cook, licenziata daTrump non può essere rimossa dall’esercizio delle sue funzioni, pur proseguendo la causa sul suo allontanamento. Anche Cook avrà voce in capitolo nella decisione odierna sui tassi, posto che la Casa Bianca farà ricorso al pronunciamento della Corte. Sulla governatrice grava l’accusa di frode ipotecaria per aver dichiarato il falso nella richiesta di due mutui. Illecito considerato da Trump la “giusta causa” per procedere al suo licenziamento.
Al di là del fondamento giuridico della purga, alcuni osservatori sollevano il sospetto che il siluramento sia motivato da istanze politiche. Cook, prima donna afroamericana entrata a far parte del board della Fed, gode del sostegno Dem, nominata nel direttivo nel 2022 da Joe Biden. Quale più ghiotta occasione per il comandante in capo al fine di dare forma al progetto di rinnovo dei vertici di politica monetaria, modulando una Fed a trazione trumpiana. Le accuse rappresentano l’ultima escalation degli attacchi dell’Amministrazione Trump contro Powell.
Per quanto riguarda la decisione odierna gli analisti prevedono un ribasso del costo del denaro da 0,25% e attendono Powell per capire come la banca centrale intenderà muoversi nei prossimi mesi. In attesa di sapere gli esiti della decisione del Fomc il dollaro si è indebolito segnando un incremento dell’euro a 1,1839, ai massimi da settembre 2021.