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 2025  settembre 17 Mercoledì calendario

Comparse in fila per vestire Prada “Regalateci un istante nel film”

«Ancora lei?». Esattamente. Con le caviglie gonfie di caldo che ormai dondolano sul tacco sottile di velluto, anche lui stremato sull’asfalto. Un blazer senza maniche su coscia nuda che nel giro di sette minuti ha preso il posto di un mini abito in tulle effetto bambola. Lo sguardo esausto, dimesso, pronto a essere incenerito da quello della security che dalla mattina presto dirige il traffico, come se dovesse arrivare Miranda Priestly in persona a scrutarla da un momento all’altro.
Patrizia, 54 anni, a mezzogiorno in punto è al suo terzo cambio d’abito. Procede lenta su questo infinito marciapiede di via Piranesi, zona Est di Milano, preso d’assalto per una giornata intera da una moltitudine umana eccentrica, proteiforme e in paziente attesa, sfoggiando un look (più o meno riuscito) da design week. Il momento del super casting per Il Diavolo veste Prada due è arrivato. Qualche giorno fa, in un altro angolo della città, quasi a sorpresa ce n’era stato un assaggio: un’anteprima organizzata al 142 restaurant, annunciata con poche ore di anticipo, dove il passaparola frenetico aveva già portato a mettersi in coda quasi 700 persone, spiega Simone Riva, agente televisivo che sta dando una mano nell’organizzazione delle selezioni, anche lui oggi qui. Ma è questo il grande giorno per chi vuole provare a comparire, anche solo in un fotogramma sfuocato e sullo sfondo, nel sequel cult con Meryl Streep e Anne Hathaway.
Si cercano la bellezza di 2mila comparse per le scene che verranno girate fra meno di due settimane a Milano. E «Patrizia, da brava, torni a casa che lo vedo che si è solo cambiata un’altra volta. Ma non è quello, non è il vestito, dia retta a me», ripete un uomo vestito di nero, cattivissimo solo in apparenza, che costeggia più volte questo fiume di gente che aspetta di entrare nello showroom Riccardo Grassi. «Farei di tutto», risponde lei, «guardatemi ancora un istante». In coda ci sono professionisti e appassionati del fashion e del mondo della comunicazione ed è l’occhio esperto di Alessandra Troisi a dirigere il casting. Guarda tutti in faccia, pesca nella folla assegnando un numero. Le basta un attimo. «Solo chi ha questo bigliettino magico più entrare». Simone Molteni, brianzolo e fotografo di moda, sfoggia il 617. «Sono appassionato di cinema e mi sono detto, perché no? Proviamoci». È arrivato qui con l’amico Sacha, immortalato con tanto di cane al guinzaglio, lui come molti in compagnia di barboncini e bassotti, chihuahua e bulldog francesi, in fila pure loro dall’alba con tanto di trasportini zebrati e griffati. Un primo piano, un ritratto e poche domande per decidere se si è fuori o meno: la produzione cerca uomini e donne fra i trenta e i settant’anni, che i primi di ottobre saranno sul set. Scene che verranno girate in pieno centro nei giorni a ridosso della Fashion week, con il clou delle riprese dal 6 ottobre a cavallo fra il Quadrilatero e Brera e ciak, pare, anche in un super albergo di lusso.
«Cosa cerchiamo? Volti interessanti, non basta essere fashion», spiega Troisi, anche lei vestita di scuro, come i riccioli, con pazienza e garbo all’opposto della temibile Miranda. Mantiene la calma anche quando, più o meno all’ottocentesimo numerino, c’è chi tra la folla la accerchia pressante e incredulo. Perché «scusa eh, giusto per capire, ma perché lei sì e io no?», chiede Carla Giulia, 48 anni. Più volte, come fosse un passaporto, mostra ai vicini il suo profilo Instagram dove c’è scritto “Italian glow and glam expert”. «Abbiate pazienza, ne cerchiamo tanti ma mica è Ben-Hur», si sente rispondere in lontananza. E alla fine di questa infinita giornata saranno 1.500 i numerini magici riportati a casa come ricordo. Con la speranza di essere chiamati. E di essere, come direbbe Miranda, anche per una sola volta, «loro». O quasi.