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 2025  settembre 16 Martedì calendario

Tunnel di Gibilterra, il maxi progetto per unire Spagna e Africa entro il 2040: cosa sappiamo e i recenti sviluppi

L’ambizioso progetto di costruire un tunnel sottomarino che colleghi la Spagna al Marocco, attraverso lo Stretto di Gibilterra, sembra fare passi avanti.
Nonostante non vi siano ancora date sicure, i governi di entrambi i Paesi sembrano essere determinati nel portare a termine il progetto, con l’idea di concluderlo entro il 2040. 
Come riportato sul portale degli appalti statali spagnoli e come riportato dalla testata Vozpópuli, il Ministero dei Trasporti, guidato da Óscar Puente, avrebbe recentemente stanziato altri 1,632 miliardi di euro (rispetto ai 2,432 miliardi di euro iniziali) per proseguire gli studi di fattibilità del progetto. L’iniziativa fa seguito alle precedenti visite del Ministro spagnolo in Marocco per approfondire i dettagli e definire le fasi del progetto, considerato strategico per entrambe le nazioni, e pianificare la prossima riunione d’incontro del Comitato ispano-marocchino. Inoltre, entrambi i Paesi hanno concordato di collaborare alla stesura di un piano di comunicazione congiunto per tenere informato il pubblico sui progressi. Sebbene non vi siano date sicure, alcuni ipotizzano che sarà completato tra il 2030 e il 2040. Altri ancora credono che sarà inaugurato in tempo per la Coppa del Mondo del 2030.
La realizzazione di un tunnel sottomarino che colleghi l’Africa all’Europa significherebbe rivoluzionare i rapporti commerciali, facilitando lo scambio di merci, persone e servizi tra i due continenti. Il tunnel dovrebbe estendersi per 38,5 chilometri, di cui ben 28 km sotto lo Stretto di Gibilterra, a una profondità compresa tra 175 e 475 metri sotto il livello del mare. Nel progetto sono previste anche tre gallerie, due per i treni e una per la sicurezza. Il treno potrebbe collegare Casablanca a Madrid in cinque ore e mezzo con Tnageri e Algeciras come fermate intermedie.
I due Paesi discutono sulla fattibilità di questo collegamento dal 1980, quando vennero create due società nazionali per studiarne la fattibilità: la SECEGSA, da parte spagnola, e la Società nazionale per lo studio dello Stretto di Gibilterra (SNED), da parte marocchina. Da allora, sono stati condotti diversi studi per valutare e comprendere le difficoltà geologiche, oceanografiche, sismiche e meteorologiche. A questo proposito, sono state effettuate trivellazioni profonde a terra, insieme a test geotecnici che hanno comportato lo scavo di un tunnel sottomarino a grandezza naturale vicino a Tangeri e di un altro tunnel a terra vicino a Tarifa. A livello sismografico, nel 2014 è stato effettuato un altro dispiegamento di tre sismometri in collaborazione con le navi della Marina spagnola, come indicato nelle specifiche tecniche dell’attuale gara d’appalto.