ilmessaggero.it, 16 settembre 2025
Volantini contro “lady pickpocket” a Venezia, Monica Poli sotto attacco: «Rovini gli affari di Venezia»
L’avversaria numero uno dei borseggiatori, “lady pickpocket”, al secolo Monica Poli, è finita al centro di una campagna denigratoria. Da parte di chi ancora non si sa. Certo è che nella notte tra domenica e lunedì, nel pontile del vaporetto di San Tomà e in altri angoli del centro storico, sono apparsi volantini contro la donna diventata famosa perché insegue e segnala i borseggiatori alle forze dell’ordine. È la pasionaria dei “Veneziani non distratti”, così si chiama il gruppo di cittadini che quotidianamente si batte contro questa piaga cittadina.
Sul pontile è stata attaccata una lettera/manifesto, scritta da ignoti, con accuse precise e un italiano a dir poco stentato. Testualmente: «Signora Monica Poli, ascia stare Venezia, che ha distrutto tutti gli affari di Venezia-Mestre. Solo per il proprio interesse ha guadagnato somme di centinaia di migliaia di euro da Tiktok, Instagram e Facebook e Youtub (senza “e”), ha istigato troppo alla violenza».
E ancora: «Dovrebbe essere arrestata per istigazione alla violenza per poveri portafogli di 20 euro e 30 euro. Prego la Guardia di Finanza di verificare i conti di tutte le fonti: TikTok, Instragram, Facebook, Youtube».
E poi la chiusura, quasi una firma: «Noi siamo investitori di Venezia. Ha distrutto i nostri affari, per il suo interesse. Se i turisti non vengono più, si distruggeranno molti affari, molti andranno in bancarotta». Sotto il manifestino un’immagine della Poli.
Lei, “lady pickpocket”, ha reagito: «Ho denunciato la cosa ai carabinieri. Ora la questione è al vaglio degli inquirenti e saranno loro a indagare, anche perché, allegato al testo, c’è una foto mia scattata in un preciso e riconoscibile momento. Probabilmente sappiamo da chi è stata fatta, anche se per ora preferisco non esprimermi. Da come è scritta, diciamo che potrei anche ipotizzare chi possa esser stato, ma preferisco attendere le indagini ufficiali, affidando al circuito di controllo della smart control room del Comune».
E proprio da lì si potrebbe scovare il colpevole, incrociando le indicazioni fornite alle forze dell’ordine dalla stessa Poli. “Lady pickpocket” replica anche all’accusa dei guadagni facili: «Il profilo Tiktok è chiuso da due anni, Youtube anche ma da un mesetto, mentre a gestire Facebook e Instagram siamo un gruppo di una decina di persone, decisamente non guadagniamo da questa attività. Migliaia di euro? Magari. Il canale Youtube è stato chiuso perché continuano a fare segnalazioni, lo fanno perché diamo loro fastidio». Mentre, per quanto riguarda i «poveri portafogli di 20 euro e 30 euro», è di giovedì il caso di un pensionato borseggiato del bancomat, a cui hanno sottratto mille e duecento euro con sei transazioni da duecento euro: «Hanno svuotato il conto a un ottantenne, dopo averlo accerchiato e intimidito nelle vicinanze di campo Santi Apostoli».
«Il problema che ha Venezia» torna a sottolineare «come le grandi città turistiche, è che sono prese d’assalto dai borseggiatori. Lo diciamo da anni. Noi difendiamo la città, probabilmente grazie al nostro operato i turisti messi in guardia torneranno. Altro che colpa nostra. Ci sarebbero molti più ladri. Per quel che mi riguarda dovrebbero esser presi, portati dentro e tenuti in galera».
Poli cerca di guardare oltre le polemiche e gli attacchi, ma è arrabbiata: «Ma stiamo scherzando? I borseggiatori sarebbero le vittime? Sono loro a rovinare Venezia e le attività economiche, so bene che diamo fastidio a queste persone, che sono più tutelate dei cittadini e ci sarebbe da chiedersi il perché. Non è accettabile che chi delinque passi per vittima, anche perché le vere vittime finiscono all’ospedale. Ci sono stati anziani e turisti finiti al pronto soccorso. Ma di cosa stiamo parlando?»