il Giornale, 16 settembre 2025
Le Consob Ue chiedono il tagliando alle cripto
Mentre negli Usa Trump tira la volata alle criptovalute che spopolano a Wall Street, nel Vecchio Continente le autorità di vigilanza di Italia-Francia e Austria fanno squadra e chiedono regole di controllo più omogenee. Consob, Amf e Fma puntano a un quadro normativo unico più solido per i mercati delle cripto-attività. E lo fanno sulla base dell’esperienza acquisita nei primi mesi di attuazione del regolamento Mica (in vigore dal 30 dicembre 2024).
Una sorta di stress test degli asset digitali che hanno messo in evidenza notevoli differenze nel modo in cui i mercati delle cripto-attività sono supervisionati dalle autorità nazionali. Queste difformità evidenziano la necessità di rafforzare rapidamente l’architettura di vigilanza. In caso contrario, le autorità nazionali che ospitano operatori di mercato autorizzati da un’altra Autorità potrebbero essere costrette a ricorrere alle misure precauzionali previste dal regolamento al fine di prevenire qualsiasi rischio per gli investitori nazionali. Insomma, c’è un rischio stop.
Inoltre, alcune disposizioni non forniscono una protezione sufficiente contro i rischi specifici del settore, quali i rischi cyber, o tutele adeguate nei casi in cui gli intermediari europei accedano a piattaforme situate al di fuori dell’Unione europea.
Situazioni che rischiano di compromettere la tutela degli investitori e la competitività degli operatori. Il quadro normativo va quindi rivisto. Quattro le proposte avanzate: la vigilanza diretta da parte dell’Esma dei principali fornitori di servizi di cripto-asset, per garantire un’applicazione uniforme delle norme e quindi una vigilanza più efficace; il rafforzamento delle norme per le piattaforme che operano al di fuori dell’Ue, ma che si rivolgono agli investitori europei; una migliore supervisione delle piattaforme per limitare i cyber risk e infine la creazione di un punto di accesso unico per la presentazione e la gestione delle offerte di token (escluse le stablecoin).
Intanto negli Usa, Gemini – la società di criptovalute fondata da Cameron e Tyler Winklevoss – ha fissato il prezzo dell’Ipo a 28 dollari per azione, un valore superiore al range previsto di 24-26 dollari, il che porterebbe la società a una valutazione di 3,3 miliardi. Dopo i successi di Figure e Circle, sono alla finestra anche Kraken, la crypto bank Anchorage Digital e la società di analisi blockchain Chainalysis.