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 2025  settembre 16 Martedì calendario

L’aristocrazia del mare

Le signore del mare e i signori della terra. Nel Principato di Monaco, durante la “Classic Week”, la differenza la fa un piccolo nastrino di stoffa che devi avere la fortuna ti sigillino al polso: bianco per gli addetti ai lavori, blu per gli equipaggi, bordeaux per gli armatori. Quel braccialetto distintivo apre alla vista di oltre cinquanta meravigliosi velieri d’epoca, di una flotta di leggendari modelli Riva (tipo il Super Aquarama, la Rolls Royce dei mari su cui sono stati immortalati divi e potenti di mezzo mondo), di yacht storici, di trasporti gratuiti in Bateau Buss, di barbajuan fritti, di Cocktail a tema con dress code imprescindibili e, naturalmente, a fiumi di Moët&Chandon.
La diciassettesima edizione de La belle classe, che si è tenuta dal 10 al 13 settembre allo Yacht Club di Montecarlo, racconta un mondo che altrove è già scomparso. Regate, feste, gare di chef, mostre fotografiche, incontri. Una settimana di tonificante travaglio tra storie, ottoni e lussi. Un’elegantissima fetta di banchina affacciata sul punto più nevralgico del porto dove si alternano incessanti musica, premiazioni, e tutto si inchina a loro: centocinquanta imbarcazioni d’epoca. Giovedì, a regate appena iniziate, arrivano i poliziotti con un delizioso cane antimina con pettorina griffata Montecarlo che annunciano il passaggio del principe Alberto Grimaldi: berretto blu, camicia ricamata con il logo della manifestazione, qualche abbraccio alle organizzatrici e poi visita la mostra di foto in bianco e nero sulle barche e il cinema tra le quali spicca quella di sua madre, Grace Kelly. Un simbolico bacio d’approvazione alla manifestazione che ogni anno porta qui delegazioni da ogni dove, armatori, milionari e prestigio. Ormeggiati ci sono i gioielli di fine Ottocento come Sky (1890), Lulu (1897), Patridge (1885), Mariska (1908 e Mariette, con i suoi 110 anni di eleganza, ha vinto il Trofeo Rolex ed è un capolavoro di Nathanaël G. Herreshoff, soprannominato il “mago di Bristol”, misura 807 metri quadrati di superficie velica al lasco e una lunghezza dello scafo di 33,78 metri... E c’è lo yacht Kalizma, 45,75 metri, costruito nel 1906, che Richard Burton regalò a Liz Taylor (il nome viene dalle iniziali delle figlie di Burton, Kate, Liza e Maria) e che ora appartiene all’imprenditore indiano Shirish Saraf che lo ha acquistato perché l’imbarcazione era il sogno di suo padre e che oggi, dopo un’imponente ristrutturazione che celebra la storia dei divi di Hollywood, è disponibile per l’affitto.
E poi, tra gli altri, c’è il Barbara, un raffinatissimo Camper & Nicholsons del 1923 con la passione del suo entusiasta armatore, Roberto Olivieri, che pur di acquistarlo quando se ne innamorò a prima vista scovandolo in un cantiere ormai in disarmo dove era letteralmente incastrato si sobbarcò i lavori di ampliamento del vano pur di permetterne l’uscita e portarsela a casa a Viareggio. C’è la gara degli chef di bordo (arriva a tutti un meraviglioso cestino di vimini con gli ingredienti da utilizzare per realizzare due portate), c’è la festa dei Riva, sulla spiaggia della Rossana, in perfetto stile anni Sessanta: il turchese iconico del marchio, la sfilata sulla sabbia con la collezione Boutique, la merenda tres chic tipica di tutto ciò che è uscito dai cantieri di Sarnico del mitico ingegner Carlo fin dal primo giorno. Memoria conservata dalla figlia Lia che oggi ha l’esclusiva della vendita Riva in Francia e qui nel Principato.
E poi, subito dietro lo YCM, sotto al tunnel del circuito della F1, c’è tutto il resto: le signore con certe labbra a pensilina di benzinaio che fanno jogging in Chanel a tutte le ore del giorno e della notte, le ciotole disseminate agli angoli delle strade (sospettiamo d’argento) per far bere i cani, le Bentley esposte nelle vetrine dei concessionari già impacchettate a regalo con il fiocco rosso... Perché è pur sempre Montecarlo, bellezza.