la Repubblica, 16 settembre 2025
Puma in difficoltà, la “sorella” Adidas chiamata ad aiutarla
In ambienti finanziari le voci si rincorrono da tempo. E se l’operazione andasse in porto, sarebbe una delle più grandi fusioni nel settore dell’abbigliamento sportivo. E di due colossi tedeschi dalla tradizione antica, che sono sempre stati grandi rivali: Adidas e Puma. Secondo le indiscrezioni, Puma potrebbe diventare preda della storica avversaria a causa del suo fatturato incostante calo: dall’inizio dell’anno il valore del titolo si è dimezzato a 19 euro e il management si aspetta un bilancio in perdita. Quattro anni fa, un titolo Puma valeva ancora 114 euro. Le due aziende fondate dai fratelli Adi e Rudolph Dassler, Adidas e Puma, sono rispettivamente il secondo e il terzo maggiore gruppo di abbigliamento sportivo del mondo.
Ad avanzare l’ipotesi concreta di una conquista da parte di Adidas è stato uno degli azionisti di Puma, il cofondatore di Metronuclear Roy Adams. Al quotidiano finanziario Handelsblatt, Adams ha detto che «Puma è in uno stato di emergenza. Se l’attuale management non riesce a imprimere una svolta, una fusione con Adidas è l’opzione migliore». E in una lettera al consiglio di amministrazione dell’azienda di Herzogenaurach si legge che «Puma ha perso la fiducia degli azionisti» e che gli interessi degli azionisti minori sarebbero troppo poco tutelati da quelli maggiori come Artemis. Il cofondatore di Metronuclear è ancora fiducioso che l’amministratore delegato Arthur Hoess possa rimettere in sesto i conti, ma chiede esplicitamente che Puma riduca i costi per il marketing: «Spendete come se fosse ancora un marchio premium. Ma non vendete più in quel segmento».
Nella finanza, tuttavia, sono altri rumors che destano inquietudine: la famiglia Pinault, che attraverso Artemis possiede il 30% di Puma e controlla il gruppo Kering, potrebbe essere tentata dalla vendita. La scorsa settimana una fonte del gigante francese del lusso ha smentito: «Mai venderemmo a un livello così basso delle azioni», ha detto a Reuters. Ma la fonte ha anche aggiunto che quel 30% non rimarrà per sempre nel portafoglio di Artemis. E intanto Adidas preferisce non commentare le voci su un takeover. «Non ci esprimiamo su speculazioni di mercato», ha fatto sapere un portavoce.