la Repubblica, 16 settembre 2025
“Basta bonus fiscali e flat tax” Il monito dell’Fmi all’Italia
Raggiungere un avanzo primario pari al 3% del Pil entro il 2027». È il suggerimento, ma insieme anche la sfida, che il Fondo Monetario Internazionale lancia all’Italia, con le dichiarazioni del capo missione per il nostro paese Lone Christiansen al Country Focus.
L’Fmi nota che «malgrado l’incertezza globale, l’economia italiana ha dimostrato una certa resilienza e lo scorso anno le finanze pubbliche hanno registrato risultati migliori del previsto, con un avanzo primario pari allo 0,4% del Pil. Tuttavia, le tensioni commerciali hanno aggravato i rischi, considerando in particolare la grande propensione all’esportazione dell’economia italiana. La crescita di lungo periodo è limitata dalla bassa produttività, dalla carenza di professionisti altamente qualificati e dal progressivo invecchiamento e declino demografico». Christiansen nota che «gli investimenti hanno rappresentato uno dei fattori chiave a sostegno della crescita dello 0,7% registrata lo scorso anno, in particolare grazie alla rigorosa attuazione del Pnrr. Anche il mercato del lavoro ha registrato buoni risultati». Visti i dazi imposti da Trump, però, il «ruolo chiave delle esportazioni sta inevitabilmente esponendo l’economia all’incertezza degli scambi commerciali a livello globale. Si prevede per quest’anno un rallentamento della crescita allo 0,5%, che dovrebbe poi consolidarsi allo 0,8% nel 2026».
Secondo il Fondo «a frenare la crescita contribuiscono anche due problemi strutturali: l’invecchiamento della popolazione e la scarsa produttività».