corriere.it, 14 settembre 2025
Giulia Schiff, la pilota frustata dai colleghi nel «battesimo del volo»: il pm chiede la condanna per otto ex commilitoni
«Giulia Schiff è stata costretta a subire contro la sua volontà quella pratica. La sua volontà è stata azzerata e spezzata. È stato un inferno. Ci dica giudice se colpire una persona in quel modo sia una condotta lecita oppure no?». Secondo il pm di Latina Antonio Sgarrella, sono stai commessi i reati di lesioni e violenza privata nel corso di quel «battesimo del volo» ai danni della giovane allieva pilota al 70esimo stormo all’aeroporto Comani di Latina Scalo nell’ aprile 2018. Per questo l’accusa al termine della requisitoria di venerdì ha chiesto la condanna a un anno di reclusione ciascuno per otto «ex colleghi» militari che nel corso di quel rito che pare essere stato diffuso l’avevano colpita con almeno cento frustate con dei fuscelli e l’avevano sbattuta contro l’ala di un aereo mentre lei diceva in tutti i modi di smettere.
La 26enne veneziana presente in aula
Subito dopo ha preso la parola anche l’avvocato della 26enne veneziana di Mira, che era presente in aula con il marito e il figlio neonato che ha 5 mesi: «Per Giulia quel rito fu una “via crucis” ed un’ imboscata tesa dai suoi colleghi per punirla, perché non era amata e c’erano motivi di risentimento nei suoi confronti», ha detto l’avvocato Massimiliano Strampelli, che poi ha chiesto un risarcimento di 70 mila euro per i danni subiti dalla sua cliente.
Centrale, sia per l’accusa che per la parte civile, è stata la visione del video del «battesimo del volo». Lì – a loro parere, ma le difese ovviamente cercheranno di dimostrare il contrario nell’udienza del 22 settembre, quando toccherà a loro parlare – si vede chiaramente che Schiff più volte chiede di essere messa a terra e si sente anche una persona «fuori campo» che, in dialetto romanesco, sottolinea proprio la pesantezza delle azioni dei commilitoni: «La stanno a massacra’». «Sono bravi ragazzi – ha aggiunto il pm secondo quanto riportato da Ciociariaoggi.it – non sono criminali, gli auguro una brillante carriera, ma qui oggi dobbiamo giudicare se quella pratica sia lecita oppure no. Non ci si può divertire in questo modo». Il pm ha chiesto in maniera retorica che cosa avrebbe dovuto fare Giulia per esprimere il proprio dissenso. «Ha ripetuto più volte basta ed era impossibilitata a muoversi – ha aggiunto – ha espresso la sua contrarietà e gli imputati si dovevano fermare mentre è stata colpita con pesanti frustrate. Per lei doveva essere un giorno di festa. Era impossibilitata a muoversi».
«La mia cliente ha cercato di difendesi con la mano e a un certo punto cerca di dimenarsi – ha proseguito l’avvocato Strampelli – Gli imputati ci hanno detto che Giulia poteva scendere quando voleva ma lei non era padrona del suo corpo, quella fu una imboscata e i ragazzi non si sono messi nei panni degli altri. Hanno perso il senso del limite, perché non è intervenuto nessuno se la linea di demarcazione era stata superata?». Proprio nei giorni scorsi Schiff ha raccontato sui suoi profili social che ora vive in Israele con il marito Victor, conosciuto quando si era arruolata sul fronte ucraino, con cui ha avuto un bambino.