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 2025  settembre 14 Domenica calendario

Haiti, la legge del West Trucidati dalle gang 42 civili per vendetta

La “conquista del West” è cominciata. Le gang sono decise a espandersi lungo il litorale occidentale dell’Artibonite, a nord di Port-au-Prince. A guidare l’offensiva, “Five Seconds”, “400 Mawzoo” e “Canaan”, le bande più aggressive in questo momento della coalizione Viv Ansanm. Prima hanno attaccato Arcahaie, cittadina- simbolo della storia haitiana perché là, nel 1803, in piena lotta anti-schiavista e indipendentista, l’allora leader Jean Jacques Dessalines strappò la fascia centrale bianca dal tricolore francese e, con il rosso e il blu, confezionò la bandiera nazionale. Poi negli scontri con la polizia e i gruppi di autodifesa è stato ucciso il boss locale “Vladimir”, insieme a sette dei suoi luogotenenti.
Nella notte tra giovedì e venerdì è scattata la «vendetta». Così fonti consultate da Avvenire definiscono il massacro di Labodrie, piccolo villaggio di pescatori a una quarantina di chilometri dalla capitale. Decine e decine di civili – la stima provvisoria è 42, tra cui bambini – «sono state assassinate e i loro corpi gettati per strada e lasciati in pasto ai cani». Buona parte delle case della comunità è stata data alle fiamme e i sopravvissuti sono fuggiti, unendosi al fiume di 1,3 milioni di sfollati interni della regione di Port-au-Prince. Una punizione collettiva per avere – questa l’accusa dei gruppi armati – «collaborato con gli agenti», i quali non sono riusciti a riprendere il controllo della zona. La battaglia, dunque, va avanti. In gioco c’è il controllo della direttrice settentrionale, la via che collega la capitale con Saint Marc, attraversando la roccaforte agricola dell’isola.
Gli accessi per l’est e l’ovest sono già sotto il loro dominio. Manca ancora l’uscita sud, le montagne di Kenscoff, dove gli scontri vanno avanti da febbraio. Le bande puntano ad aggiudicarsi la “gestione” dell’intero flusso di merci da Port-au-Prince – dove arrivano le importazioni da cui il Paese dipende – verso le province. I pedaggi ai camion di passaggio hanno ormai scalzato i sequestri come principale fonte di approvvigionamento. Un business che i mercenari di Vectus Global – guidata dal fondatore di Blackwater e “signore dei mercenari Usa”, Erik Prince – intendono sottrarre loro. A ingaggiarli per «riportare la sicurezza» è stato il premier in persona, Alix Didier Fils-Aimé, ma, data la penuria di fondi nel bilancio pubblico, nessuno sa chi ne paghi i lauti stipendi. Donald Trump è comunque dietro a tutto.
Finora, intanto, si sono limitati a dirigere le incursioni dei droni nelle roccaforti dei gruppi armati. Per il resto, le truppe della Vectus sono invisibili a Port-au-Prince. La strage di Labodrie conferma fragilità dell’apparato di sicurezza e delle istituzioni, ormai implose. Solo tre giorni fa, l’Organizzazione degli Stati americani (Osa) ha annunciato la trasformazione della missione multinazionale, diretta dal Kenya, in una forza di smantellamento delle bande armate con un contingente di 5.500 truppe che saranno schierati a partire da ottobre.
Come questa si relazionerà con i mercenario della Vectus Global non si sa proprio. E la tensione resta altissima, mentre sempre più sporca e invisibile, nel frattempo, la guerra di Haiti va avanti.