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 2025  settembre 14 Domenica calendario

Scandali e indecisioni Starmer già in bilico I suoi: “Non è adatto”

Se persino un giornale progressista come il Guardian di ieri titola “il tempo sta finendo”, allora Sir Keir Starmer deve davvero preoccuparsi. Il primo ministro britannico, già ribattezzato “Calamity Keir” da conservatori e tabloid, è finito in una selva oscura di scandali, figuracce e indecisioni. Tanto che alcuni deputati laburisti avrebbero iniziato a complottare per la sua caduta, dopo «il primo disastroso anno al governo». «Non è più una questione di “se”, ma di “quando” e “come”», nota un anonimo parlamentare del Labour. Un altro suo collega dei banchi della maggioranza, Clive Lewis, accusa Sir Keir addirittura sulla Bbc: «L’ho sostenuto. Ma sono giunto a una conclusione: Starmer non è adatto a fare il leader di governo».
Il primo ministro paga una settimana horribilis. Prima la defenestrazione della sua vice e paladina della sinistra Angela Rayner, che non aveva pagato 40mila sterline di tasse per l’acquisto di un appartamento. Poi, giovedì scorso, il siluramento dell’ambasciatore britannico a Washington, il “principe delle tenebre” Peter Mandelson, per alcuni vecchi e scandalosi messaggi in onore del pedofilo miliardario Epstein, dopo la sua prima condanna per traffico sessuale: «Ti sono vicino, spero che tu esca presto dal carcere».
Una catastrofe politica che arriva a pochi giorni della visita di Stato delicatissima di Donald Trump, da martedì ospite di re Carlo a Windsor. La settimana prossima verranno annunciati accordi miliardari del Regno Unito con i colossi informatici Nvidia e Open AI per costruire in Inghilterra, a Blyth, una enorme infrastruttura e centro dati per l’intelligenza artificiale. Non solo: Londra concederà contratti della Difesa britannica ad altre due aziende americane, Palantir e Anduril, legate al controverso miliardario Peter Thiel. In cambio, Starmer dovrebbe ottenere l’annullamento dei dazi sul whisky al 10%, la concretizzazione della rimozione delle tariffe sull’acciaio e una commessa per Rolls-Royce per la costruzione in Usa di mini reattori nucleari, secondo il Ft.
Ma tutto questo rischia di essere oscurato dallo scandalo Mandelson- Epstein. Non a caso, nel governo stanno pensando di ridurre al minimo le domande della conferenza stampa di Starmer e Trump proprio per evitare enormi imbarazzi. Ma non basterà. L’anti-ideologico Sir Keir, nonostante grandi risultati internazionali su Difesa europea e Volenterosi per l’Ucraina, in patria sinora si è dimostrato debole e inconcludente: scarsa visione, retromarcia sulle riforme del welfare nonostante una maggioranza monstre, empatia residuale con gli elettori e i suoi stessi deputati. Non a caso, Starmer è a picco nei sondaggi di gradimento, il Labour è impantanato, mentre Farage e la sua destra volano, doppiando il partito di governo. Sulla graticola ora c’è anche il rasputin irlandese del premier, quel Morgan McSweeney il cui mentore era proprio Mandelson. Che ora potrebbe vendicarsi, nonostante sia stato protetto fino all’ultimo a Downing Street, anche di fronte ai dubbi dei servizi su di lui. Ma i guai non finiscono qui per Sir Keir. A novembre sarà costretto a una legge di bilancio lacrime e sangue, e le elezioni amministrative del prossimo maggio potrebbero sferrare il colpo del k.o. “Riuscirà Starmer a sopravvivere?”, è il preoccupante dilemma del Guardian.