il Fatto Quotidiano, 14 settembre 2025
A Pantelleria la crisi dei capperi: nessuno raccoglie
Per la raccolta dei capperi a Pantelleria (Trapani) anche quest’anno è stato allarme manodopera. La raccolta, tra giugno e agosto, è stata a rischio per mancanza di operai. Ed è molto preoccupata Emanuela Bonomo, presidente della cooperativa capperi di Pantelleria: “Nei prossimi anni – dice – la produzione del prodotto simbolo dell’isola potrebbe scomparire perché mancano i raccoglitori”. Ad allarmare Bonomo sono i numeri della raccolta registrati in cooperativa, che dal 2022 (61,73 tonnellate di prodotto Igp) sono diminuiti vertiginosamente nel 2023 (40,812 tonnellate) per poi rialzarsi, seppur di poco, lo scorso anno (47,550 tonnellate). Sull’isola resa famosa dai vip che l’hanno scelta come meta per le loro vacanze costruendo ville e dammusi, nessuno vuole più andare a raccogliere capperi. Lavoro faticoso che non attrae i giovani e le aziende dedicate alla coltivazione rischiano di lasciare il prodotto appeso alla pianta: quest’anno per un chilo di capperi i raccoglitori venivano pagati 13,50 euro. “Abbiamo assistito a una drastica riduzione dei capperi conferiti alla nostra cooperativa – spiega Bonomo – e andando avanti così rischiamo di far scomparire una tradizione secolare per la nostra isola”. Agli inizi degli anni 90 a salvare la raccolta è stata la presenza sull’isola di operai romeni che, dopo aver imparato l’arte della costruzione dei muretti a secco, hanno fatto da manovalanza per la raccolta dei capperi.