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 2025  settembre 12 Venerdì calendario

La Corte Ue: no alla centrale ungherese Paks

La Corte di giustizia dell’Unione europea ha annullato la decisione della Commissione europea di approvare il piano dell’Ungheria per finanziare l’ampliamento della centrale nucleare di Paks. Ovvero, la costruzione di due reattori nella città a 100 chilometri da Budapest. Un progetto avviato nel 2014 con un accordo intergovernativo tra Budapest e Mosca con l’obiettivo di incrementare l’indipendenza energetica del Paese guidato da Viktor Orbán.
Ieri si sono espressi i giudici, sostenendo che l’esecutivo sovranazionale avrebbe dovuto verificare se l’aggiudicazione diretta dell’appalto per la costruzione di due nuovi reattori a un’impresa russa fosse conforme alle norme europee in materia di appalti pubblici. Come riporta Government Info, il ministro per gli Affari europei, János Bóka, ha commentato la decisione, affermando che la Corte di Giustizia non ha accertato alcuna violazione dell’Ungheria né che l’appalto non sia stato regolare. Per questo, ha detto, l’investimento può comunque proseguire.
Ma facciamo un passo indietro. Nel 2017 la Commissione Ue aveva dato il via libera agli aiuti che Budapest intendeva concedere alla società statale Mvm Paks II per lo sviluppo dei due nuovi reattori. L’azienda avrebbe dovuto diventare, a titolo gratuito, proprietaria e gestore dei due nuovi dispositivi nucleari. La cui costruzione sarebbe stata finanziata interamente dallo Stato magiaro. Alla fine è stata affidata, tramite un’aggiudicazione diretta, alla società russa Nizhny Novgorod Engineering, in conformità con un accordo tra Russia e Ungheria sulla cooperazione nell’uso pacifico dell’energia nucleare. Sulla base del quale, tra l’altro, il Cremlino aveva accettato di concedere un prestito statale per finanziare la maggior parte dello sviluppo dei nuovi reattori.
L’Austria ha quindi impugnato la decisione di fronte al Tribunale dell’Ue. Ricorso respinto nel novembre 2022. Altro giro, altra corsa, gli austriaci ci hanno riprovato. A febbraio l’avvocato generale della Corte di Lussemburgo, Leila Medina, ha raccomandato l’annullamento della sentenza del Tribunale. Con la sentenza di ieri, la Corte ha annullato sia la sentenza del Tribunale e sia la decisione della Commissione europea. r.es. —