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 2025  settembre 12 Venerdì calendario

Il cancro di Francesco curato con i fanghi. A processo i genitori seguaci di Hamer

A chi non è capitata una sconfitta sportiva? O un’incomprensione tra amici? Anche a Francesco G., nato nel 2009 a Costabissara, nel Vicentino, era capitato. A lui, però, è capitato anche qualcosa di terribilmente raro: un tumore osseo.
È morto a Vicenza nel 2024. Ieri i genitori, assistiti dall’avvocato Lino Roetta, sono stati rinviati a giudizio per omicidio con dolo eventuale, accusa formulata dal pm Paolo Fietta (il processo inizia a ottobre). L’ipotesi è che abbiano accettato il rischio di morte del figlio non garantendogli le cure adeguate, a seguito di una diagnosi chiara: neoplasia. Un tempo si parlava di cancro, parola il cui choc non aiuta malati e parenti.
La diagnosi era stata fatta un anno prima, a marzo 2023, al Rizzoli di Bologna. I medici consigliavano una biopsia e poi le cure. Ma i genitori, M.A. e L.G., hanno rifiutato.
Perché dei genitori sottraggono l’amato figlio alle cure? Per paura, della pesantezza di quelle cure. Ma perché la paura della morte non li spinge al male minore, la cura?
Forse hanno trovato qualcuno o qualcosa che da questa paura della malattia li ha liberati.
Una biopsia, avrebbe detto loro un medico padovano cui si erano rivolti per avere un secondo parere, è troppo invasiva. Altera la vita delle cellule, ferisce nel profondo, nell’anima del ragazzo. Anima che, secondo la dottrina seguita da costui, era stata ferita dagli inciampi nello sport e con gli amici. Problemi che creano un calo dell’autostima e un aumento della produzione cellulare. Si tratterebbe di una reazione biologica, sensata, dice questa teoria.
Stiamo parlando della dottrina di Ryke Geerd Hamer, un dottore tedesco radiato dall’albo, e incarcerato più volte, che ha ideato una teoria medica suggestiva in chiave di diagnosi e fatale se applicata alla lettera come cura.
Le malattie, per Hamer e i suoi seguaci, sono dovute a conflitti biologici innescati da traumi, improvvisi o recidivi. Come successe al suo fondatore: scoprì un tumore al testicolo dopo la tragica morte del figlio Dirk, nel 1978, ferito mentre dormiva in una barca all’isola di Cavallo, nella notte in cui sparò il principe Savoia.
Se si fosse fermato qui, forse, oggi sarebbe rivalutato come un precursore. E non sarebbe finito in carcere e morto in esilio. Oggi la medicina ha riconosciuto gli effetti nefasti dello stress, che abbassa le difese immunitarie.
Ma lui è andato oltre, come un treno. Ha definito questa correlazione tra trauma e tumore (spesso è spuria), come una Legge ferrea. Prescrive di risolvere il conflitto senza interferenze, come bisturi, radio e chemioterapia. Persino gli antidolorifici sono vietati, alterano la coscienza. Quindi, bisogna sottrarsi alle cure.
È quello che hanno fatto i genitori di Eleonora Bottaro, condannati in Cassazione per omicidio colposo omissivo. La sua leucemia era curabile, dicevano i medici. Seguendo Hamer l’hanno lasciata morire. Ci sono tratti in comune tra il caso di Eleonora e di Francesco, a partire dal territorio, il Veneto, dove la teoria – nota come 5LB, cioè Cinque leggi biologiche – è molto diffusa (ma il guru No Vax ha seguaci in tutta Europa, Canada e Sudamerica). Le differenze però sono tante. Eleonora, a quasi 18 anni, dichiarava come sua quella scelta che, per i giudici, fu influenzata dai genitori. Francesco aveva solo 14 anni.
Inoltre, il padre di Eleonora era un fanatico di Hamer, lo diffondeva e difendeva con il suo blog. I genitori di Francesco non sono militanti, hanno seguito delle conferenze su questa teoria e ne sono stati irretiti. Dopo il dottore padovano sono andati in una comunità in Toscana dove è proposta anche l’autoguarigione di Hamer. Al bambino sono stati fatti massaggi, impacchi d’argilla, gli hanno dato un po’ di Brufen. Niente eparina né moxicillina.
Il ragazzo, nonostante l’amore dei genitori e le premure per fargli ritrovare fiducia in se stesso, peggiorava. All’ospedale di Perugia, dove l’hanno portato disperati i genitori, la loro prima versione è stata: si è fatto male cadendo dallo skate. Gli danno delle cure palliative, ma è tardi.
Muore il 14 gennaio 2024. Sono passati 8 anni da Eleonora Bottaro, un caso che ha avuto risonanza nazionale e in Veneto era, è noto a tutti. Ecco: Francesco è morto nel 2024, 8 anni dopo la morte di Eleonora. Un sacrificio involontario che avrebbe dovuto aprire gli occhi su come la cura di Hamer in sé non curi.
Fa solo morire di illusioni.